"L'ortie et l'araignée. Hommage a
Victor Hugo". Con la tecnica delle polveri intercalate il vetro assume le
penombre misteriose del sottobosco, ramages di ortiche di fiori bianchi e di
colori diversi in applicazione finemente cesellati alla ruota, con un ragno sul
fianco del vaso che tesse la sua ragnatela, e il primo verso di un poema di
Victor Hugo inciso in lettere dorate. "J'aime l'araignée et j'aime l'ortie/Parce
qu'on les hait,/Et que rien n'excuse et que tout châtie/Leur morne souhait.
Pezzo unico, alto cm. 47, firmato sul piede e datato 1910, è stato posto in
vendita a Parigi nel 1984 in un'asta della maison Ader-Picard-Tajan,
e acquisito dal Museo di Tokio per un'importo equivalente ad
attuali 223.000 euro, segnando allora il record mondiale per un vetro Art
Nouveau.
Le
opere di
Daum,
vetri Art Nouveau e Art Déco, sembrano giungere a noi da un giardino incantato, sono opere
che vanno al di là del reale. I vetri di Daum, celebri in tutto il mondo,
conosciuti per la loro stupenda e raffinata bellezza, vengono esposti in questi
ultimi anni in tante mostre internazionali e presentati alle aste dalle migliori
case come Christie's, Sotheby's e tante altre, sempre con crescente successo.
A proposito di Daum abbiamo già scritto mettendo in risalto periodi e tecniche,
vi ritorniamo pensando di fare cosa gradita al lettore, poiché queste non sempre
sono sufficientemente spiegate. Persino sui libri, testi indispensabili per gli
addetti ai lavori e non, tra i quali ve ne sono di validissimi, come "Le verre
en France, sottotitolo "De Emile Gallé à nos jours" di Jeannine Block-Dermant,
sempre della stessa autrice: "L'art du verre en France" dal 1860 al 1914, e "Daum
Maîtres verriers" autore Noël Daum, tre volumi fondamentali che non devono
mancare nella biblioteca dell'amatore e dell'operatore, anche qui il non
"iniziato" non resta molto illuminato se non abbina alla teoria la pratica,
studiando quei vetri che eventualmente possiede, e andando dall'antiquario che
opera in questo settore. In primo luogo il vetro va esaminato in controluce per
vedere se non ha filature o scheggiature, per poi rendersi conto delle qualità
artistiche.
Nel valutare artisticamente un vetro, per prima cosa bisogna fare la differenza
fra un lavoro "industriale" e un lavoro "artigianale", quest'ultimo, va
specificato, è il prodotto di un lavoro manuale. Il vetro soffiato a due o più
strati, ed inciso ad acido, è comunemente detto industriale; mentre quando
questo è anche inciso ad acido, ma "ripreso" con altre tecniche come:
l'incisione alla ruota, alla mola o moletta o touret (piccole mole); decorato a
smalto (quindi ricotto al forno); soufflé (soffiato dentro un modello
prestabilito); martellato (sfacettature irregolari eseguite alla mola o ruota);
intercalato (lavorata la prima camicia, prima di soffiargli sopra la seconda con
una delle tecniche sopraelencate, si applica polvere colorata all'ossido di
metallo — detta questa vetrificazione —, o anche pagliuzze o lamine d'oro); o
con piccole applicazioni (cabochon e manici saldati a caldo); diventa questo un
vetro artigianale, meglio sarebbe dire artistico, ma questo termine è proprio di
quei pezzi unici o comunque in pochissimi esemplari.
Sono questi ultimi che oggi sul mercato raggiungono valori notevolissimi,
ovviamente sono artistici tutti quei vetri a più strati intercalati o no, ma
finemente incisi, con applicazioni a caldo e elaborati, e gli intarsiati.
La firma Daum per quanto riguarda il periodo Art Nouveau, ha quasi sempre
mantenuto la lavorazione dei suoi vetri con più tecniche contemporanee proprio
per distinguersi dalla concorrenza delle altre firme, sia in Europa che in
America.
Oggi quanto mai ci rendiamo conto di queste belle e difficoltose realizzazioni
di Daum che sono ormai storiche. Soffiando i suoi vetri Daum ci ha dato un "souffle
depoésie et delumière", realizzando e incidendo simbolici paesaggi, l'acqua e i
fiori, il cristallo dalle nuances piene di sole, ed ecco questa sostanza
impalpabile creata con un sottile gioco di fantasia.
Franco Borga
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