Amalric Walter - Video│ a cura di Giorgio Catania ____________________________________________________________________________________________________________
Amalric Walter (Sèvres 1870 – Lury-sur-Arnon 1959)
Amalric Walter nasce il 19 maggio 1870 a Sèvres, quando la Francia vive un periodo di grande fermento per le arti visive, decorative e plastiche; la pittura francese, la scultura, il design e l'architettura sono in piena esplosione creativa. Appena quindicenne, nel 1885, il giovane Walter viene ammesso alla scuola della "Manifattura Nazionale di Porcellana di Sèvres", dove già il nonno ed il padre avevano lavorato, diventando apprendista come pittore di ceramica. Qui riceve una formazione completa in termini di competenze tradizionali; apprende i metodi di fabbricazione con modelli e stampi, acquisisce le tecniche di pittura e smaltatura. Dopo il servizio militare, nel 1893, è assunto come decoratore di vasi in ceramica a Sèvres; tre anni più tardi vince una medaglia di bronzo alla mostra Nazionale e Coloniale di Rouen. Quando Walter manifesta il suo interesse per il vetro artistico, in Francia, Emile Gallé (Nancy 1846 – 1904), René Lalique (Aÿ 1860 - Parigi 1945) e la Daum Nancy, condotta da Jean Daum (1825-1885) e dai figli Auguste (1853-1909) e Antonin (1864-1930), sono i massimi esponenti del settore e godono già di grande fama. Le vetrerie artistiche di Henri Cros, scultore simbolista ed appassionato archeologo, e di Albert Dammouse, figlio di un decoratore di porcellane, entrambe con sede a Sèvres, producono da tempo opere di successo in pâte-de-verre; Dammouse presenta al Salon della Société National des Beaux-Arts del 1898, una serie di coppe in pasta di vetro decorate con motivi vegetali e animali; Cros vince una medaglia d'oro alla Mostra Universale di Parigi del 1900. Amalric Walter ha quindi modo di vedere ed apprezzare questa particolare lavorazione, proprio nella sua città natale.
La pasta di vetro La tecnica per la realizzazione di oggetti in pasta di vetro, sia funzionali che artistici, era conosciuta in Medio Oriente già tra il 3500 e il 3000 a.C. Gli egiziani vi realizzavano monili, amuleti, ornamenti funerari, statuine colorate, spesso imitando l'azzurro turchese. Diversi secoli dopo, con l'invenzione ad opera dei fenici della più semplice ed economica tecnica della soffiatura, la produzione di oggetti in vetro si estese in tutto il bacino del Mediterraneo, con larghissima diffusione durante l’impero romano, facendo però cadere in disuso per molti secoli la tecnica della più costosa "pasta di vetro".
Il processo della pâte-de-verre consiste nel mettere il vetro freddo frantumato
o macinato in granuli o polvere, anche colorato,
talvolta trasformato in una pasta con l’aggiunta di leganti, in stampi
refrattari per essere cotto all’incirca a 800°/1000° C.
- un
processo simile a quello di colata di metallo in uno stampo. Può anche
essere applicato con una spatola o un pennello, sempre impastato con dei
leganti, direttamente dentro stampi aperti, in un processo di sovrapposizione,
per ottenere un maggior controllo sulle sfumature di colore.
La superficie dello stampo può essere spolverato di
sabbia colorata o polveri minerali, dando così ulteriore colore alla superficie
dell'oggetto. I risultati sono comunque difficilmente prevedibili e
spesso danno origine a materiali non soddisfacenti.
Henry Cros, il precursore
La manifattura Daum di Nancy
Le prime opere in pasta di vetro di Walter
A. Walter. Rana, presse-papier in pasta di vetro. Firmato Daum Nancy e croce di Lorena. Collezione A. Stock, Trieste.
A. Walter. Topolino bianco, presse-papier in pasta di vetro. Firmato A. Walter Nancy e Bergè.
Dopo qualche tempo
Lévy decide di uscire dalla Daum e viene liquidato per il suo apporto di
ricerca.
Walter, che invece si trova a suo agio nell'azienda, continua nella produzione in
collaborazione soprattutto con Henri Bergé,
capo-decoratore della Daum,
con il quale sviluppa la serie di oggetti di uso domestico, tutti di forte
impatto decorativo.
Tra i due si instaura un rapporto di amicizia e collaborazione che durerà tutta
la vita.
Molti altri artisti
contribuiranno nel corso degli anni a fornire i modelli, tra i quali Victor Prouvé,
Jean Descomps,
Auguste Houillon,
Jean Bernard, Jules Cayette, Jules Cheret, Marcel Corrette, P. Duberry, Alfred Finot, Henri Mercier, P. Geno e Lejan.
Altri progetti ancora sono forniti da Charles Schneider
(sempre durante il periodo di collaborazione con la Daum). La collaborazione con la Daum Nancy prosegue incessantemente fino al 1914, quando, con l'inizio del grande conflitto, la produzione viene sospesa.
A. Walter. Camaleonte, vide-poche in pasta di vetro. Firma incisa: A. Walter Nancy. Collezione Aldo Stock, Trieste.
Alla fine della guerra, Amalric Walter decide di mettersi in proprio con il marchio "A. Walter Nancy", continuando la produzione di pasta di vetro con la stessa tecnica e con gran parte dei modelli utilizzati in precedenza.
Amalric Walter. Oca, vide-poche in pasta di vetro. Firma incisa sul bordo: A. Walter Nancy. Collezione Aldo Stock, Trieste.
Ulteriore firma incisa sul campo: G. Mourot
Durante tutto il periodo di collaborazione con Daum, la firma incisa nella pasta è "Daum Nancy" con croce di Lorena e solo raramente compare anche Walter; dopo la guerra viene posta la firma "A Walter Nancy", quasi sempre seguita dal nome dell'artista che ha fornito il modello.
La separazione avviene in modo amichevole; Antonin Daum, vero mecenate che da sempre favorisce le iniziative personali dei suoi collaboratori, gli consente di usufruire della collaborazione degli artisti ancora impiegati nella sua azienda. Henri Bergé, in particolare, continuerà a fornire a Walter nuovi modelli. Queste realizzazioni verranno vendute in negozi di alta classe, come quello della Goldscheider a Parigi. La gamma dei prodotti durante il decennio 1920-30 è stata varia, sia per le categorie di oggetti che per il gran numero di disegni e modelli all'interno di ogni categoria. Celebre quello della ballerina statunitense Isadora Duncan (San Francisco, 1878 – Nizza, 1927), mentre danza avvolta da voluttuosi veli. All'inizio del 1930, dopo il martedì nero di Wall Street (29 ottobre 1929) e la forte depressione economica che ne seguì in tutto il mondo, la vendita di prodotti di lusso subì una battuta d'arresto. Questi nuovi eventi e la nascita dello stile Art Déco contrapposto all'Art Nouveau, videro Amalric Walter costretto a cambiare stile ed a ridurre la produzione ed il personale. I suoi ultimi tre dipendenti vennero licenziati nel 1935; la proprietà dello stabile che ospitava l'atelier, situato al numero 20 di via Claudot, venne venduto ad un orafo di Nancy con l'accordo di sfruttarne l'importante patrimonio aziendale. Venne assunto a par-time lo scultore Auguste Houillon, assieme ad una piccola squadra di tagliatori ed incisori già impiegati nelle "Cristallerie de Nancy"; Walter supervisiona e pone il suo nome alla nuova attività. Lo stesso orafo, aveva appena comperato, al fallimento delle vetrerie Gallé, gli stampi di tutti i modelli e le attrezzature, con il rimanente stock di prodotti finiti ed in particolare i modelli di vasi trasparenti ancora da decorare. La decorazione di questi vasi, con i temi classici originali, sarà completata nel laboratorio di Walter e proseguirà fino a poco prima dell'invasione tedesca del 1940, quando Amalric Walter si rifugia presso un amico. Al rientro nel suo studio di Rue Claudot, nel 1945, a guerra conclusa, Walter non riesce più a riprendere l'attività; rimarrà inattivo, afflitto da problemi di natura economica, e da una progressiva cecità, fino al 9 novembre 1959, data della sua morte.
P.S.: Un sentito ringraziamento ad Aldo Stock per aver messo a disposizione esemplari della sua collezione, come pure a Carlo Mitarotonda per il costante supporto di competenza specifica su questo maestro vetraio.
Bibliografia: Bloch-Dermant Janine. L'art du Verre en France 1860-1914. Parigi 1974 Arwas Victor. Glass Art Nouveau to Art Deco. Londra 1977 Daum Noël. Daum-MaitresVerriers. Losanna 1980 Daum Noël. La Pâte-de-Verre. Losanna 1984 Cappa Giuseppe. L'Europe de l'art verrier. 1991 Bacri Clotilde. Daum Masters of French Decorative Glass. Thames and Hudson 1993 Cummings Keith, voce A. Walter in Tecniques of Kiln-formed Glass. 1997. Pagg. 84-85 Cappa Giuseppe. Le Genie Verrier De L'Europe. 1998 Hurstel Jean. Amalric Walter. Le Pays Lorrain. 2000 Cummings Keith, A History of Glassforming. 2002 Cummings Keith -
Max Stewart. The Amalric Walter Research
Project (1870-1959). 2006-07
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