Amalric Walter - Video│ a cura di Giorgio Catania ________________________________________________________________________________________________________
Amalric Walter - I falsi sul mercato
Giorgio Catania
Negli ultimi anni, molti falsi hanno fatto la loro comparsa anche nel vetro artistico di Amalric Walter, falsi di una qualità sempre migliore, in grado di rappresentare una minaccia anche per il collezionista esperto.
Fig. 1 - Esemplare falso di camaleonte, firmato A. Walter Nancy, recentemente comparso sul mercato antiquario in diverse varianti di colore
Fig. 2 - Esemplare falso di camaleonte, firmato A. Walter Nancy
Fig. 3 - A. Walter, Camaleonte, esemplare autentico, firmato A. Walter Nancy
Amalric Walter, una rassegna di esemplari autentici:
La tecnica della
pâte-de-verre
Fig. 4 - Vide poche con Scarabeo, falso, firmato A. Walter Nancy
Fig. 5 - A. Walter, Scatola con Scarabei, esemplare autentico, firmato A.W.N., particolare del coperchio
Ossidazione e patina del
vetro
Fig. 6 - Pendantif con Camaleonte, falso, prodotto in varie tonalità di colore.
Po Fig. 7 - A. Walter, Pendantif con Camaleonte, esemplare autentico, monogrammato A.W.N. Milano, collezione privata.
Sostanze acide in grado di corrodere il vetro
Fig. 8 - A sinistra un esemplare falso di granchio, a destra uno autentico, entrambi firmati A. Walter Nancy
Fig. 8/a - A. Walter, Granchio, esemplare autentico, particolare
Amalric Walter, una rassegna di esemplari autentici:
Si noti, negli esemplari autentici, la perfezione dei dettagli e la magistrale distribuzione dei colori nella resa delle molte sfumature.
Fig. 10 - Vide poche con Serpente, falso (modello non repertoriato), firmato A. Walter Nancy
Fig. 11 - Encrier porte plumier, falso, tappo a forma di Ape, firmato A. Walter Nancy. Milano, collezione privata
Fig. 11/a - Encrier porte plumier, falso, tappo a forma di Ape, particolare
Fig. 11/b - Encrier porte plumier, falso, alloggio del calamaio, particolare
Un possibile aiuto, per comprendere se un oggetto in vetro è autentico, ci viene dalla classificazione dei pigmenti e di altri prodotti chimici presenti nella massa vitrea. Conoscendo le date d'introduzione di questi composti, esse devono corrispondere all'età presunta dell'oggetto esaminato. Nel caso che un colorante risulti non ancora conosciuto al momento della data di produzione, questo costituisce prova certa che l'oggetto non è autentico; al contrario, una concordanza della datazione dei pigmenti non costituisce la totale garanzia di autenticità. Queste ricerche possono essere eseguite con sofisticati spettrometri, o in alcuni casi con una semplice luce di Wood, in grado di creare una fluorescenza diversa a seconda dell'ossido di metallo presente nella massa vitrea. La luce di Wood, in particolare, evidenzierà gli eventuali restauri.
Il Dr. Max Stewart, facendo seguito alla The Amalric Walter Research Project (1870-1959), del 2006-2007, dopo la pubblicazione dei risultati della ricerca, ha fatto ulteriori approfondimenti che hanno condotto a importanti scoperte:
"Ho testato tutti i 161 pezzi di Walter (rappresentativi di tutto il suo percorso artistico), presenti nella Broadfield House Glass Museum, (West Midlands), con un contatore Geiger.
A. Walter, esemplare in pasta di vetro sottoposto alla misurazione della radioattività e ai raggi UV
A.
Walter, vari esemplari in pasta di vetro, sottoposti a test
A. Walter, Vide poche lucertola su foglia gialla
I colori giallo, arancione, marrone, talvolta il rosso scuro e il viola, risultano costituiti da componenti d'uranio, con una radioattività che può essere 25 volte la norma (come nel caso del giallo dorato)1. Alcuni di questi esemplari in vetro, esposti ai raggi UV, brillano - anche se questo non è sempre un test sicuro, in quanto alcuni composti dell'uranio utilizzato per colorare il vetro, non sempre risaltano ai raggi UV. Nella lucertola su foglia gialla - questi valori, sul contatore Geiger, risultano 25 volte superiori - cioè 50 conteggi al secondo, contro i 2-4 che sarebbero i valori di fondo. (Max Stewart - luglio 2011)
Fig. 12 - Vide poche con Scarabeo, falso, firmato A. Walter Nancy e H. Bergé sc.
Fortunatamente, la realizzazione di falsi perfetti in pâte-de-verre di Amalric Walter è quasi impossibile, dovuto sia alla complessità della tecnica di lavorazione, sia al grande livello qualitativo raggiunto dall'artista durante una vita di esercizio. Una buona parte di questi esemplari falsi, inoltre, sono di pura invenzione (anche per stimolare i collezionisti all'acquisto di modelli inediti).
Fig. 13 - Cendrier con Scarabeo, falso in pasta di vetro. Firmato A. Walter Nancy e Bergé sc.
Fig. 13/a - Cendrier con Scarabeo, falso in pasta di vetro. Immagine della base
La maggior parte degli
esemplari falsi in pâte-de-verre, attualmente sul mercato, hanno un aspetto
grasso (untuoso), al tatto sono saponosi e la loro superficie risulta meno
ruvida che in quella degli originali.
Fig. 14 - Amalric Walter, Vide poche con Scarabeo, esemplare autentico, firmato A. Walter Nancy e Bergé sc. Milano, collezione privata
Fig. 15 - Amalric Walter, Vide poche con Scarabeo, esemplare autentico, firmato A. Walter Nancy e Bergé sc. Milano, collezione privata
Fig. 15/a - Amalric Walter, Vide poche con Scarabeo, esemplare autentico. Immagine della base
Fig. 13/a - Cendrier con Scarabeo, falso in pasta di vetro, particolare
Nell'esemplare della fig. 13/a, la colorazione dello scarabeo è resa sulla superficie dell'animale e la pasta di vetro è stata successivamente rimessa nel forno per fissarne il colore. Si noti un certo impastamento e irregolarità dei particolari, unita ad un'opacità diffusa dei rilievi.
Fig. 14/a - Amalric Walter, Vide poche con Scarabeo, esemplare autentico, particolare
Nell'esemplare della fig. 14/a, la colorazione dello scarabeo, realizzata sulla superficie dello stampo, si è amalgamata e armonizzata nella massa vitrea, creando un effetto di profondità. Si noti anche come il colore, per effetto centrifugo del calore, si sia distribuito nelle campiture, dando vita a delicate striature naturali. Nella figura 13/a, essendo stato lo scarabeo dipinto in superficie ad oggetto finito, queste striature non compaiono.
Distribuzione del colore per effetto del calore, particolare di un vide poche
Conclusioni
Sul mercato circolano anche
dei falsi realizzati con materiali resinosi, che ben si prestano ad essere
lavorati e a rendere un effetto di trasparenza.
Note: 1
(n.d.t.)
Fino a tempi relativamente recenti, l'utilizzo minimo di materiali radioattivi
era consueto nella costruzione dell’ottica:
Torio, Cerio, Uranio e Lantanio (ricavato dalle sabbie di Monazite - che
contiene isotopi radioattivi), servivano a migliorare l’indice di rifrazione delle
lenti.
P.S.: Questa ricerca verrà periodicamente aggiornata, grazie all'apporto e collaborazione del Dr. Max Stewart e del Prof. Cummings Keith, seguendo l'evolversi dei nostri studi. Un sentito ringraziamento a Aldo Stock per aver messo a disposizione esemplari della sua collezione, come pure a Carlo Mitarotonda per il costante supporto di competenza specifica su questo maestro vetraio.
Bibliografia: Cummings Keith, voce A. Walter in Tecniques of Kiln-formed Glass. 1997. Pagg. 84-85 Cummings Keith, A History of Glassforming. 2002
Cummings Keith -
Max Stewart. The Amalric Walter Research
Project (1870-1959). 2006-07
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