Le
Ceramiche di Amalric Walter
Giorgio Catania
Amalric Walter, Vaso in
ceramica a decori floreali. Al centro, applicazione di una placca in argento
raffigurante un volto femminile, 1900 ca.
La Manifattura Reale di Porcellane di Sevres,
stampa d'epoca
Amalric Walter nasce
nel 1870
a
Sèvres,
dove all'età di quindici anni, seguendo le
orme del
nonno e del padre
(pittori-decoratori presso la
locale fabbrica di porcellane), inizia il suo apprendistato
presso
l'Ecole
de Céramique.
La città di
Sèvres
ospitava fin dal 1756 la celebre
manifattura,
trasferitasi da Vincennes per volere di
Luigi XV,
dove un'élite di abili pittori, scultori e
chimici produceva manufatti
per una committenza raffinatissima ed
estremamente esigente - venivano eseguite
statuine, preziosi servizi da tavola, ritratti
in porcellana, vasi di incomparabile perfezione;
il tutto destinato alle sontuose tavole di Versailles
e delle maggiori corti d'Europa.
L'enorme successo della Manifattura di
Vincennes-Sèvres, supportato dai privilegi reali concessi da Luigi XV, fu il
risultato della congiunzione tra l'eccellenza
dei materiali e l'apporto di
artisti di indiscussa fama quali Francois Boucher,
Giovanni Claudio Ciambellano, Jean-Claude Duplessis (orafo del Re),
Etienne-Maurice Falconet
(nominato
chef d'atelier
nel 1757).
Nel 1800, sotto la direzione di Alexandre Brongniart, la Manifattura venne
modernizzata
nei processi produttivi e vennero introdotti nuovi temi, anche ad opera di Alexandre-Évariste Fragonard.
Nel 1824, sempre ad opera di Brongniart, venne aperto al pubblico un Museo con manufatti in
terracotta, porcellana, vetro e smalti dipinti (di ogni periodo e paese), un vasto repertorio delle "Arti del fuoco".
Denis Désiré Riocreux ne divenne il primo
curatore.
Nel 1876, sui terreni confinanti con il parco di Saint Cloud, vennero costruiti
nuovi edifici atti a contenere la
vecchia Manifattura Nazionale di Sèvres e l'ex Museo Nazionale della Ceramica.
Amalric Walter, nel 1893, dopo il servizio militare, venne assunto come
decoratore di vasi in ceramica nella Manifattura di Porcellane di Sevres.
Amalric Walter, Vaso in
ceramica a forma di anfora con decori floreali, 1895 ca. h. 51 cm., firma A. Walter.
Una
delle caratteristiche più apprezzabili
nelle opere di Walter è
certamente il suo controllo dettagliato e preciso del colore, maestria acquisita durante la sua lunga formazione
all'Ecole
de Céramique di
Sevres,
dove entrò a conoscenza delle tecniche di pittura e smaltatura e dei metodi di
fabbricazione con modelli e stampi.
Queste competenze specifiche gli furono certamente
di grande aiuto quando più tardi si dedicò alla produzione in pâte-de-verre, alla
Vetrerie Daum Nancy prima, e successivamente, per proprio
conto. In questa complessa tecnica,
l'artista fece anche uso di oli vegetali
-
l'olio
di canfora e l'olio grasso (realizzato per
riduzione della trementina),
gli stessi ampiamente usati nella ceramica come
collante nei pigmenti.
La tecnica
di base è quella scoperta dai cinesi fin dall'antichità e adottata in tutte le fabbriche di
ceramica e porcellana: il colore secco, macinato finissimo, viene accuratamente miscelato
con una quantità di
olio grasso, ottenendo
la stessa consistenza della pittura ad olio.
Il pezzo in
ceramica o porcellana, una volta decorato, viene
sottoposto a cottura, processo durante il quale l'olio evapora, e i colori si
amalgamano all'oggetto.
Amalric Walter, Piatti in
ceramica a decori floreali, 1895 ca. Firma A. Walter. Milano, collezione
privata
Amalric Walter, alcuni esempi
di firme su vasi e piatti.
La produzione ceramica di
Amalric Walter è contenuta, cronologicamente spalmabile dalla fine dell'Ottocento
(il 1895 rappresenta una datazione certa, per esistere rari esemplari datati e
firmati A. Walter 95.), fino agli inizi del secondo conflitto mondiale. Prima
del 1903, esistono esemplari firmati A. Walter Sevres.
Quando l'artista inizia la sua collaborazione
con le vetrerie artistiche dei Fratelli Daum di Nancy (1903), che molto lo vedrà
impegnato
nella realizzazione di esemplari in pasta di vetro, questa produzione si riduce
drasticamente, forse viene interrotta, per riprendere dopo il 1918. Agli inizi
della Grande Guerra (1914-18), la manifattura Daum è costretta a sospendere la
produzione artistica, e di Walter non abbiamo più notizie (forse parte per il
fronte), se non a conflitto cessato, quando decide di lasciare la Daum per
mettersi in proprio. Apre un atelier, al numero 20 di rue Claudot dove inizia la
produzione di pâte-de-verre
e marginalmente di ceramiche. A questo punto, bisogna comprendere che Walter
passa da una grande industria, quale era la Daum di allora, con centinaia di
tecnici e artisti a disposizione, strumentazioni e forni di qualità, ad un
laboratorio improvvisato con risorse economiche limitate.
"Gli
inizi non furono felici, ma finisce per ottenere un buon vetro omogeneo,
trasparente o opaco a seconda delle esigenze della modellazione.... nel 1920, A.
Walter può produrre le sue prime opere perfette." (Noël Daum, 1984).
Le ceramiche del primo
periodo sono smaltate, lucide, sulle orme di Paul Milet e Joseph-Théodore Deck,
nello stile imperante del momento - l'artista da prova di maestria nella
tecnica e nell'uso del colore.
Dopo il 1918, nel nuovo laboratorio, sperimenta nuove tecniche. I primi
risultati sono incerti, la superficie dei vasi è mezza opaca e mezza lucida,
sovente di un opaco granuloso - il lucido anche non riuscito - l'effetto
finale è sgraziato e non
convincente.
Amalric Walter, Vaso in
ceramica con paesaggio boschivo,
1918-20 ca. h. 14 cm. Firma A. Walter Nancy e A.W.
Amalric Walter, Vaso con
paesaggio boschivo, 1918-20 ca., firma A. Walter Nancy. Milano, collezione
privata
Amalric Walter, Vaso con
paesaggio boschivo, 1918-20 ca. h. 51 cm., firma A. Walter Nancy
Poi, come per incanto
le opere sembrano
raggiungere la perfezione. Le superfici, opache, sono vellutate e al tatto
rivelano rilievi che ricordano i vetri Gallè. Paesaggi pastello dai decori tenui,
dove i rilievi,
realizzati con sottili sovrapposizioni di materia decorata a smalto, creano un
effetto crepuscolare, romantico.
"Chimico geniale,
colorista potente, Walter non impasta l'argilla" "Per la modellazione dei suoi
pezzi, usa artisti contemporanei, gli amici, oppure i grandi scultori dei secoli
passati."
(Noël Daum, 1984).
Amalric Walter. Coppia di
vasi in
ceramica, 1925-28. Milano, collezione privata
Amalric Walter. Vaso in
ceramica con prove di colore. Dopo il 1910 ?. Milano, collezione privata
Walter utilizzava una gamma limitata di colori, circa tredici,
sia
in forma lucida,
sia opaca: Blù turchese (Ossido di rame); Blù cobalto (Ossido di cobalto);
Verde cromo (Ossido di cromo);
Marrone scuro (Ossido di manganese);
Terracotta (Ossido di ferro);
Giallo acido (Cromato di potassio); Giallo opaco
(Ossido di zinco); Arancio-giallo/rosso
(Biossido di selenio); Toffee-giallo (Solfuro di cadmio); Rosa (Monocloruro di oro);
Marrone Borgogna (Giallo di Marte);
Verde smeraldo (Ossido ferroso);
Bianco (Ossido di stagno).
Giorgio Catania
P.S.: Un sentito
ringraziamento a Carlo Mitarotonda per il costante supporto di competenza specifica
su questo artista.
Bibliografia:
Bloch-Dermant Janine. L'art du Verre en France 1860-1914.
Parigi 1974
Arwas Victor. Glass Art Nouveau to Art Deco. Londra 1977
Daum Noël. Daum-MaitresVerriers.
Losanna 1980
Daum Noël. La Pâte-de-Verre. Losanna 1984
Cappa Giuseppe. L'Europe de l'art verrier. 1991
Bacri Clotilde. Daum Masters of French Decorative
Glass. Thames and Hudson 1993
Cummings Keith, voce A. Walter in Tecniques of Kiln-formed Glass.
1997. Pagg. 84-85
Cappa Giuseppe. Le Genie Verrier De L'Europe.
1998
Hurstel Jean. Amalric Walter. Le Pays Lorrain. 2000
Cummings Keith, A History of Glassforming. 2002
Cummings Keith -
Max Stewart. The Amalric Walter Research
Project (1870-1959). 2006-07
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