Galleria delle Opere
Amalric Walter, dopo gli
studi classici, si diploma all' Ecole de Céramique de Sèvres, che per lui è
insieme scuola e laboratorio; qui, come i suoi predecessori Henry Cros e Albert
Dammouse, è indotto a percorrere il cammino verso la ricerca della tecnica della
pâte de verre. Dopo prove ed esperimenti, con il professore e amico Gabriel Lévy,
ottiene l'amalgama composta da polveri di vetro finemente macinato, ossidi
metallici coloranti e il misterioso "legante", sempre tenuto segreto dai maestri
che hanno ritrovato la famosa ricetta della pasta di vetro.
La coppia Walter-Lévy, nel 1903, presenta alcuni pezzi all'Exposition des Beaux
Arts di Parigi, realizzati su modelli forniti dagli scultori Eugène Delagrange
(1872-1920) e Denis Puech (1854-1942); anche se la pasta è imperfetta, nebulosa
e opaca, ancora lontani dai risultati che Walter otterrà in seguito, vi è
interesse che giunge da più parti, compresa un'offerta della manifattura Daum
per una collaborazione. Raggiunto un accordo, Walter e Lévy si
trasferiscono a Nancy, dove Daum mette a loro disposizione un attrezzato
atelier. Lévy però non si ambienta, e sceglie di essere liquidato con una somma
in denaro per il suo apporto alla ricerca. Walter, invece, trova
l'ambiente ideale per mettere a punto una particolare pasta di vetro dai toni
sfumati, i gialli e gli ocra, gli aranciati e i bruni, i verdi e gli azzurri. A
fornirgli i modelli sarà Henry Bergé, capo-decoratore e perfetto interprete
delle concezioni di Antonin Daum. Tra Walter e Bergé si instaura un perfetto
accordo che durerà tutta la vita, e fino al 1910 altri progetti sono anche
forniti da Charles Schneider (allora collaboratore della Daum).
Tra le prime opere prodotte vi sono le figurine femminili, adattamenti della
statuina classica della Grecia antica, la famosa Tanagra, di cui lo stesso
Antonin Daum porta a Nancy i modelli in gesso al ritorno da un viaggio dal Museo
di Vienna.
Altre interessanti e originali opere sono la statuina del 1912, che rappresenta
la celebre ballerina Loïe Fuller, su modello di Victor Prouvé, i medaglioni
realizzati in bassorilievo su modelli forniti da B. Chapus, i raffinati pannelli
decorativi montati a placche su mobili e oggetti, oppure formanti vetrate, a
soggetti paesaggistici o acquatici.
Accanto a queste realizzazioni si estende tutta una gamma di oggetti (più di 100
modelli tra il 1904 e il 1914) rappresentati da vasi, coppe, vide poche,
fermalibri, presse-papiers, calamai, scatole, bomboniere, posacenere e accessori
per l'abbigliamento femminile.
La decorazione è a motivi naturalistici, soprattutto animali; temi
caratteristici di Daum-Walter sono: coleotteri, camaleonti, ramarri, lucertole,
pesci, granchi, rane, lumache, foche, ermellini, topini, pipistrelli, pappagalli
e colombe.
Dopo il successo ottenuto operando per Daum, Walter apre nel 1919 il suo atelier
a Nancy, resta però, in buoni rapporti con la manifattura Daum, il che permette
al suo amico Henry Bergé di fornirgli ancora la maggior parte dei modelli che
renderanno famosi entrambi.
Si aggiungono altri modelli forniti per saltuaria collaborazione con gli
scultori Jean Bernard, Jules Cayette, Jules Cheret, Marcel Corette, Joe Descomps,
P. Dubery, Alfred Finot, Henri Mercier, André Houillon, P. Geno e Lejan.
Tra le statuine sono da ricordare i preziosi Budda, i fauni, Isadora Duncan,
danzante e avvolta da voluttuosi veli, busti e testine di fanculle. Walter
inoltre procede alla realizzazione di gran parte dei modelli già eseguiti per
Daum prima della guerra; la quasi totalità dei temi restano rappresentativi
dell'Ecole de Nancy e solo raramente alcuni vasi assumono decori Art Déco.
Oltre alla firma, spesso è l'evoluzione del colore a permettere di separare i
due periodi, poiché la tavolozza si compone ora di colori più artificiali che
rendono gli oggetti quasi surreali: un uccello verde, una farfalla nera o un
pesce blu.
A differenza dei colleghi che praticano la stessa tecnica, le paste di vetro di
Walter hanno un peso particolarmente elevato, dovuto alla percentuale di piombo
usata nell'impasto, che raggiunge circa il 50%.
Con la guerra sopraggiunta nel 1940, si perde ogni traccia del lavoro di Walter.
Durante tutto il periodo (1904-1914) di collaborazione con Daum, la firma sugli
oggetti è quella della manifattura Daum Nancy con croce di Lorena e solo
raramente vi è anche Walter; dopo la guerra la firma, incisa nella pasta, è A
WALTER NANCY, quasi sempre seguita dal nome dello scultore che ha fornito il
modello.
Le sue opere sono oggi presenti in numerosi musei.
Franco Borga
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