Galleria
delle Opere
La manifattura
Legras-Saint-Denis 1864-1939 è fondata da François Théodore Legras che nasce a
la Grande-Chaterine de Claudon nei Vosgi, il 27 dicembre 1839, e diventa
apprendista vetraio presso la piccola vetreria Planchotte-Clairey nella sua
regione, la Lorena, che lascerà nel 1863 per recarsi a Parigi. Qui si fa
assumere come operaio dalla vetreria Saint-Denis nei sobborghi di Parigi, che
allora contava qualche decina di dipendenti. Già l'anno successivo diventa,
prima direttore, poi proprietario, con un modesto capitale fornitogli
dalla famiglia, che chiamerà dalla Lorena per coadiuvarlo nella sua impresa.
Legras si dedica anche a studi chimici, tanto da essere in grado di applicare
nozioni e segreti tecnici che lo portano ad elevare la firma, nella produzione
commerciale e artistica, fra le più importanti di Francia. L'eterogenea
produzione di Legras comprende vetri per il settore ospedaliero e i laboratori
di chimica, gobeleterie, servizi da tavola, vassoi per dolci e formaggi, fino
alle originali e curiose bottiglie da liquore o da essenze dalle celebri
forme: Tour Eiffel, L'Opera, L 'Arc de Triomph, La Madelaine, o
simboleggianti fiori, piante, case, o riferentisi a personaggi illustri
dell'epoca o leggendari.
Tutta una serie di vases à fleur desta interesse, a partire dal 1875:
vasi che si riallacciano a stili precedenti, con ornati baroccheggianti, o dalle
linee impero, fino alle forme etrusche; ne sono un esempio i pezzi descritti nei
cataloghi dell'epoca, dai titoli più insoliti, come: Directoire, Trianon,
Mascotte, Italienne, Buffalo, Indou, Tabarin, termini fantastici pronti a
sollecitare le vendite in quei tempi. Persino i colori variegati, che vanno
dall'ambra alla malachite, sovente con l'inclusione di paillettes d'or, assumono
nomi esotici: couleur tigrée, couleur serpent, o anche bleu turc o jaune Chine.
Altra lavorazione sviluppata su larga scala riguarda l'esecuzione dei ben noti
flacone di profumi, e delle bottiglie (sovente le ditte lanciavano i loro
prodotti in contenitori disegnati da artisti, poichè allora non era tanto la
marca a dare lustro al prodotto, ma piuttosto la ricchezza della confezione, in
questo caso il vetro). Le prime boccette per profumo sono ordinate a Legras da
François Coty e in seguito anche da René Lalique. Nella famiglia dei verriers
francesi, Legras ha l'appellativo di petit Maître, mentre il titolo di grand
Maître è riservato a Emile Gallé, maestro che egli ammira e tiene in grande
considerazione. Troviamo un riscontro ufficiale di questa consapevolezza nelle
parole di stima scritte da Legras in ambito di esposizioni dove sono presenti le
opere di Gallé (anche la manifattura Legras in più occasioni ha esaudito ordini
di vetri per Gallé). Nel 1897, la manifattura si sviluppa notevolmente anche con
l'assorbimento della cristalleria Vidié a Pantin e della vetreria Mellerio a
Aubervilliere, entrambe nella periferia di Parigi, e occupa un totale di 1.400
dipendenti, fra i quali 150 decoratori e incisori addetti ai lavori prettamente
artistici.
Sul finire del secolo ha inizio la produzione dei vetri Art Nouveau. Legras e il
nipote Charles, che gli si affianca nel 1900, producono, vasi, jardinières,
soliflores, scatole e lampade in vetro o cristallo, a cammeo, a intaglio o a
smalto, con rappresentazioni floreali, scene pastorali, marine
(celebri le Venezie) e delicati paesaggi innevati, che costituiscono un sicuro
punto di riconoscimento dello stile Legras. Per tecnica, estetica e bellezza
arrivano a competere con i maestri del vetro loro contemporanei, in certi
modelli e lavorazioni riescono anche a superarli.
(Va ricordato un grande vaso cornet a cammeo, alto 2,50 m., ordinatogli da un
maraja indiano che risulta il più grande vetro soffiato di tutti i tempi). La
manifattura, pur praticando tutte le tecniche, fa dell'incisione ad acido
fluoridrico la sua specialità, in alcune lavorazioni associandola alla
smaltatura e alla doratura; i colori sono piacevoli e raffinati
soprattutto quando assumono i toni dell'autunno. Forse la lavorazione più
eccellente di Legras è quella eseguita con la tecnica dei mélange (depositata
con brevetto), comunemente chiamata "verde Nilo". Sono vasi soffiati e incisi ad
acido a soggetto floreale (sovente piccole rose canine bianche) su fondo
pastello fra l'azzurrino e il verde acqua, con effetti di matités. In taluni
casi vengono rifiniti alla ruota, e con piccoli tocchi di smalto e gran fuoco
arricchiti con volute e ramages ad oro zecchino sul bordo superiore, ottenendo
un risultato sorprendente.
Altrettanto interessanti e originali sono i vasi in vetro imitante le pietre
dure, in particolare la corniola intagliata. Sono formati da diversi strati di
vetro opaco di color beige-rosa, dai motivi floreali - ireos, orchidee,
crisantemi, gladioli -, o di frutta - bacche, agrifoglio, fragole, ciliegie,
vischio -, o di alghe marine: soggetti squisitamente incisi ad acido, a volte
rifiniti alla ruota e i fondi alla moda. Un successivo bagno d'acido determina
le venature e nervature del fogliame, un terzo la finitura pressocché granulare
delle pareti, in quanto l'incisione a zone crea piccoli rilievi, che
conferiscono al vetro un aspetto simile alla pietra dura intagliata; infine i
fiori, i frutti o le alghe sono trattati a smalto giallo, rosso o marrone, e il
fogliame in verde. Contemporaneamente a queste pregevoli esecuzioni, viene
prodotta una gamma commerciale di vasi dalle forme semplici, in vetro
trasparente dipinto a smalto, con scene di paesaggi o fiori (dalla firma
abbreviata Leg).
Nel 1909 François Théodore Legras si ritira: è ora il nipote Charles Legras che
assume la direzione di tutte le vetrerie; l'impresa prosegue florida fino al
1914, poi si interrompe la produzione per la guerra e riprende nel 1919 con
modelli influenzati dal Cubismo e dall'Art Déco. Intanto il 2 agosto 1916
scompare il fondatore e maestro François-Théodore, rimasto fino all'ultimo dopo
il ritiro a fianco di Charles come consigliere. I vetri sono ora di robusta
struttura; dal '20 al '30 vengono immessi sul mercato numerosi vasi in cristallo
puro intagliato, o di vetro colorato trasparente parzialmente smerigliato inciso
ad acido, con fregi, strisce diagonali, nuvole stilizzate. Altri vasi sono
invece in vetro a forti spessori, opacizzato, inciso o smaltato con uccelli
stilizzati. Nel 1924 Souchon e Neuvesel rilevano le Verreries et Cristalleries
de Saint-Denis et de Pantin Réunies (denominazione sociale della manifattura
Legras). I nuovi proprietari danno avvio nel 1926 alla particolare linea di
lavorazione prodotta a Pantin Montjoye, firma che resta in auge fino al 1935,
mentre a Saint-Denis la firma resta Legras fino al 1939. Fra i collaboratori più
noti, due apprezzati artisti: Eugène Perrier a Saint Denis e auguste
Helligenstein a Pantin, entrambi progettisti e pittori. François-Théodore Legras,
deposita diversi brevetti nell'ambito della lavorazione e delle tecniche del
vetro: nel 1884 un particolare tipo di decorazione; nel 1888 un procedimento che
permette di metallizzare l'oggetto in vetro o in cristallo nel corso della
fabbricazione; nel 1891 un movimento a moto perpetuo che permette alla canna di
soffiare meccanicamente il vetro; nel 1894 un procedimento per l'applicazione di
fiori o altri motivi in vetro colorato in punti determinati degli oggetti di
vetro soffiato. A coronare l'attività di François-Théodore Legras, due Grands
Prix alle Esposizioni Universali di Parigi del 1889 e del 1900. È invitato ad
importanti Esposizioni Internazionali: a Barcellona, nel 1888, riceve la
medaglia d'oro (lo stesso anno lo Stato francese gli conferisce la Légion d 'Honneur);
la sua produzione è esposta a Saint Louis nel 1904, Londra e a Francoforte nel
1908, a Parigi nel 1910 e a Torino nel 1911.
Inoltre sono noti i suoi punti vendita all'estero che si trovavano a Londra,
Lipsia, Milano e Costantinopoli. Tra i vari tipi di firme, in rilievo a cammeo,
o a smalto, Legras è la più comune; altre sono Leg, Indiana L C, Sargel S d (il
nome della manifattura al rovescio), L C, L Cie sovrapposte abbinate a S.
Denis-Paris, e anche E. Perrier e a volte Souchon et Neuvesel.
Franco Borga
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