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ANDRÈ VILLERS
Michele Catania
Nato in Francia nel 1930, nella piccola cittadina di Beaucourt, André Villers all'età di diciassette anni viene ricoverato in ospedale per un grave problema di decalcificazione ossea. Nel sanatorio di Vallauris trascorrerà otto anni, cinque dei quali completamente a letto. Ristabilitosi, nel 1951, frequenta il suo primo corso di fotografia e due anni più tardi fotografa per la prima volta Pablo Picasso. A Vallauris, piccolo villaggio in Provenza non lontano da Cannes, celebre per le ceramiche fin dai tempi dei romani, Picasso si dedicava alla ceramica, esplorando l'uso di tecniche e supporti. Villers riceve in dono dal grande maestro una Rolleiflex e iniziano i primi esperimenti fotografici. Tra i due nasce un rapporto di collaborazione destinato a durare fino al 1973, anno della morte di Picasso. Nel 1958 Villers collabora con la rivista "Aujourd'hui". L'anno seguente viene pubblicato "L’Album photographique Portraits de Picasso" con testo di Jacques Prévert; nel 1962, "Diurnes", sempre con testo di Prévert. Si tratta di esperimenti fotografici e montaggi, realizzati in collaborazione con Picasso, dove il maestro si addentra nel mondo dell'immagine fotografica, dimostrando un genio inventivo di straordinaria suggestione.
Introdotto da Picasso
nel mondo artistico internazionale, Villers lavora anche accanto a
Prévert, Cocteau, César, Hartung, Leo Ferré, Brassai, Doisneau, Aragon,
e ritrae molti dei maggiori esponenti della cultura europea, quali Mirò,
Chagall, Le Corbusier,
Guttuso, Arp, Boulez, Ponge, Max Ernst...
Bibliografia: Anne Baldassari, Picasso e la Fotografia - Lo specchio nero. Alinari 1998
Sitografia: André Villers - Michael Hoppen Gallery
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