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DORA MAAR
Michele Catania
Pablo Picasso, Ritratto
di Dora Maar, 1937.
Henriette Théodora
Markovič, in arte Dora Maar, fotografa e pittrice, nasce a Tours, da
madre francese e padre croato, il 22 novembre 1907. Fino al 1925 vive
con la famiglia a Buenos Aires; trasferitasi a Parigi, si iscrive all’Ecole
Photographique Passy, e all’Ecole d’Art Décoratif Julian, di tendenza
liberale. Frequenta anche lo studio del pittore André Lhote, che le
presenta Cartier-Bresson, il quale le suggerirà di abbreviare il suo
nome; nasce così Dora Maar.
Nel 1930 pubblica le sue prime foto e l’anno seguente lavora con il
fotografo ungherese Brassaï. Nel 1931, in società con Pierre Kéfer, apre
uno studio fotografico, operando nel settore della moda e della
pubblicità, firmando le sue foto Kéfer-Dora Maar. Di estrema sinistra,
diviene famosa con la sua Rollei, per le istantanee che ritraggono la
mondanità francese. Le sue foto vengono pubblicate su riviste
prestigiose come Madame Figaro. Diviene prima la compagna del
cineasta Louis Chavance, e in seguito del poeta Georges Bataille.
Espone
all’Internazionale della fotografia di Bruxelles ed alla mostra dello
studio Saint-Jacques per la "Constitution des Artistes Photographes".
Georges Bataille la introduce nella cerchia dei surrealisti, dove
conosce Breton, Eluard, Leiris, Man Ray. Prende parte all’attività del
gruppo con alcune foto e fotomontaggi; ritocca i negativi, utilizza
solarizzazioni, collage, fotomontaggi e sovrapposizioni.
Man Ray. Ritratto di
Dora Maar.
Posa per Man
Ray e Rogi André.
Nel 1934, Dora visita la Spagna, la Costa Brava e Barcellona, una città
che la affascina. Al suo ritorno a Parigi la sua attenzione si sposta
dagli ambienti intellettuali e raffinati del bel mondo, alla realtà
indigente dei sobborghi della capitale; ritrae storpi, ciechi, venditori
ambulanti.
Nel gennaio del 1936, al Caffè les Deux Magots, un luogo
di incontro per artisti e scrittori, Paul Eluard le presenta Pablo
Picasso. Dora giocherella con un coltello che lascia ricadere tra le
dita aperte della sua mano, appoggiata su uno dei tavoli del caffè, come
in una parodia di roulette russa. Sbaglia un colpo e i suoi guanti si
tingono di rosso.
Dora, ventottenne, dai capelli neri e gli occhi blu, parla la lingua
madre di Picasso con una voce dolce e gutturale; è una donna
intelligente, misteriosa e straordinaria. Pablo ha cinquantaquattro
anni ed ha appena avuto una figlia da Marie Therese Walter; ha inoltre
una moglie, Olga. In quel tempo si interessa alla poetica surrealista,
inoltre condivide con Dora gli ideali politici; ne rimane affascinato e
i due diventano amici ed amanti. Lui, per un anno smette di dipingere e
scrive poesie, lei smette di fotografare e inizia a dipingere. Durante
la relazione con Picasso, i due producono un numero incredibile tra
fotografie, dipinti e disegni. Pablo la ritrae in diverse pose, Dora
Maar lo fotografa al lavoro. Viene eletta a modella preferita e
fotografa ufficiale del maestro (è lei che documenta la realizzazione di
Guernica). Nel 1937, in Spagna era scoppiata la guerra civile; in
aprile, l'aviazione nazi-fascista, a sostegno di Franco, bombarda
l'antica cittadina basca di Guernica.
I colleghi fotografi di Dora - Robert Capa e Cartier Bresson - erano già
partiti per la Spagna per documentare la rivolta contro il governo
democratico.
Lei non era voluta partire, per restare con il nuovo amore. Picasso
viene incaricato di dipingere, per il padiglione spagnolo
all'Esposizione Internazionale di Parigi, una grande composizione
ispirata al massacro, dove fissa i momenti di terrore che seguono il
bombardamento. Viene ritratto da Dora mentre dipinge con una scopa, in
giacca e cravatta, salendo e scendendo da una scala.
Le foto di Guernica scattate da Dora Maar vengono pubblicate nel 1937
sulla rivista Chaiers d'art. Delle centinaia di foto scattate, a
noi sono arrivate poco meno di sessanta. Picasso dice di lei che è
certamente la donna più intelligente e che più lo fa ridere, tra tutte
quelle che ha avuto.
Nel 1946 avviene la rottura definitiva, quando Picasso si innamora di
Francoise Gilot. Dora entra in una profonda crisi, viene ricoverata in
clinica psichiatrica e sottoposta ad elettroshock. Ricorrere a varie
cure, seguita dello psicoanalista francese Jacques Lacan. Rivedrà
Picasso un’unica volta, nel 1954, nel castello di Douglas Duncan.
Nel 1947 scatta
insieme a Man Ray le foto destinate a illustrare il libro di Paul Eluard
Le temps déborde.
Negli ultimi anni
della sua vita, Dora abbandona la fotografia per dedicarsi
esclusivamente alla pittura, seguendo il suggerimento dello stesso
Picasso, facendo vita ritirata, circondata dai molti ritratti che Pablo
le aveva fatto.
Dora, dichiarerà:
"Non sono stata l'amante di Picasso, è stato il mio unico amore".
Muore a Parigi il 16 luglio 1997, in una casa per anziani, senza
lasciare eredi. Una contadina iugoslava, lontana parente della Maar, non
conoscendo Picasso, rinuncia all'eredità che consisteva di centinaia di
schizzi e dipinti del maestro.
Michele Catania
Bibliografia:
G. Dorfles, A. Vettese Il Novecento. Protagonisti e movimenti.
Atlas, Milano 2006
F. Galluzzi, Pablo Picasso. Giunti, Firenze 2002
Anne Baldassari,
Picasso e la Fotografia - Lo specchio nero. Alinari 1998
G.G. Lemaire, Picasso Dossier Art n. 19. Giunti, Firenze 1987
Gertrude Stein,
Picasso. Adelphi 1973
C. Brandi, voce
Picasso In Enciclopedia Universale dell'Arte, vol.
X, Venezia-Roma, 1963
Sitografia:
Picasso e Dora Maar: dialogo
tra pittura e fotografia
"Maar, Dora,"
Microsoft® Encarta® Enciclopedia Online 2009
Pablo Picasso
e la Fotografia - Michele Catania
Henriette Théodora Markovich - Dora Maar
(1907-1997)
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