Gabriella Crespi

 

 

 

 

 

 

Gabriella Crespi si laurea in architettura al Politecnico di Milano negli anni Quaranta. Naturalmente dotata di uno straordinario talento e gusto per il bello, inizia la sua carriera di designer negli anni Cinquanta con una produzione di oggetti, lampade e sculture d'acciaio, la “Small Lune Collection”, a forma di luna, che da subito risulteranno irresistibilmente affascinanti e destinate a conquistare il pubblico internazionale.

 

 

Dagli inizi degli anni Sessanta si avvia un proficuo rapporto di collaborazione con la "Maison Dior", per la quale realizzerà gioielli (orecchini, collane, bracciali, fibbie), oggetti per la casa e servizi per la tavola (piatti, coppe, candelieri e posate della collezione "Gocce Oro"). A partire dagli anni Settanta anche "mobilio".

 

 

 

Utilizzerà legno e lacche, accostati a metalli dall’effetto prezioso quali ottone dorato e acciaio inox, ma anche cristallo, marmo e bambù disposto in lunghissimi raggi.

Più che mobili ed oggetti, le sue creazioni di raffinatissimo artigianato classico, dalle forme rigorose, essenziali, sono sculture, vere opere d'arte.

 

 

 

      

 

Produrrà anche una nutrita serie di figure di animali dorati: rinoceronti, aironi, cervi, ippopotami, struzzi, pinguini, orsi, pellicani, cinghiali, tori – da soli o in composizioni multiple. Del 1970 una sfera portafotografie, dotata di lente di ingrandimento e montata su un supporto di ottone dorato.

 

 

 

 

Nel 1972 nascono “Caleidoscopi” e “Lune”,  leitmotiv della particolare poetica di Gabriella. Nelle “Lune”, vere sculture in pietra, viene utilizzato il travertino, il piperino marino, il marmo di Persia, montati su metallo o plexiglas. Tra il 1970 e il 1974 Gabriella Crespi realizza i suoi lavori a cera persa più importanti, tra cui la serie degli “Animali”, sculture in bronzo dall’approccio fiabesco, le collezioni “Gioielli” e “Gocce Oro”, le lampade “Caleidoscopio” (1970), e la scultura “My Soul”, singolare autoritratto in bronzo, un unico esemplare che rimarrà a casa Crespi.
Tra il 1973 e il 1975 nasce la collezione “Rising Sun”, realizzata con l'uso sapiente di bamboo ed ottone, di cui fanno parte le celebri lampade "Fungo".

 

 

 

 

 

L’industria, con i suoi grandi numeri, a Gabriella Crespi non è mai interessata, le sue idee vengono realizzate in poche copie da maestranze italiane, firmate e numerate. Creazioni esclusive, in cui ogni particolare è curato con uno spirito maniacale che ricerca la perfezione assoluta, confine tra opera d’arte e oggetto d’uso. Dopo una pausa di vent'anni, dalla metà degli anni Ottanta, Gabriella Crespi ritorna alla ribalta nel 2008, acconsentendo, per Stella McCartney, alla riedizione di una serie limitata di alcuni suoi gioielli degli anni '70. Il ricavato verrà donato ad un ospedale indiano, specializzato nella cura degli occhi, fondato da Sri Muniraji, guida spirituale di Gabriella.

 

Ambra Medda, consulente di design, co-fondatrice e direttrice di Design Miami così la descrive in un articolo del 2011:

 

« Gabriella Crespi ha lasciato la sua impronta indelebile grazie ai suoi pezzi unici e ai suoi oggetti artistici, caratterizzati da stile sontuoso, profili ben definiti e materiali preziosi. Quasi tutte le sue creazioni sono state progettate come pezzi unici su commissione per le residenze private di amici e illustri personalità del tempo.. » (A. M. - Ode a Gabriella Crespi)

 

Gabriella concluderà la sua avventura terrena nella sua casa di Milano, il 14 febbraio 2017.

Franco Deboni, architetto, consulente e perito internazionale per le arti decorative del Novecento, la ricorda cosi:

 

« .. Gabriella Crespi ha rappresentato un episodio creativo a sé stante, unico ed inimitabile, caratterizzato da una forte componente spirituale, che solo in anni più recenti ha iniziato ad essere percepita per i suoi valori più profondi, che travalicano quelli che sono i limiti dell’elemento di arredo. » (Franco Deboni per il "Giornale dell'Arte", 2017)


Come quando furono progettati, i suoi lavori sono senza tempo,ancora oggi  contemporanei, all’avanguardia.

 

 

A.R.

 

 

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Bibliografia di riferimento:

Pierluigi Masini - Gabriella Crespi, Spirito e materia, arte e design. 2018;

Flash Art, V maggio/giugno - Emanuela Nobile Mino, Gabriella Crespi, The new golden age, 2014;

Gabriella Crespi. Il Segno e lo Spirito. Electa 2011;

Casa Vogue novembre 1980 - Il ritorno delle colonne - Yang Yin;

Casa Vogue dicembre 1979 - Dal Salone del Mobile di Milano il nuovo degli anni '80;

Casa Vogue novembre 1978 - Dove abitano, dove lavorano gli architetti;

Loeil, novembre 1978 - Structures lumineuses, éléments des décor;

Casa Vogue novembre 1976 - Come abitano i collezionisi, Ellissi nello spazio;

Casa Vogue giugno 1974 - Cosa c'è di nuovo nei mobili trasformabili

 

Sitografia:

https://www.gabriellacrespi.it/biography

http://www.ritafancsaly.com/it_biografia/15/Gabriella_Crespi.html

 

 

 

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