Augusto Černigoj e il Costruttivismo
Giorgio Catania
Augusto Černigoj nel suo studio
Artista instancabile, dotato di uno spirito sarcastico che destava simpatia, straordinario eclettico nella sua costante ricerca artistica, Augusto Černigoj, il professore, come amerà farsi chiamare, nasce a Trieste il 24 agosto 1898, secondo di sette fratelli. Alle Scuole Industriali ha per maestri il Torelli, il Mayer e il Wostry - a quest'ultimo rimarrà sempre legato. All'Accademia di Belle Arti di Bologna consegue l'abilitazione all'insegnamento e dal 1920 al 1921 è docente di disegno al Ginnasio di Postojna. Deciso a perfezionarsi e stimolato dalle idee innovative che giungono dall'Europa, si reca a Monaco di Baviera, dove studia con Guntal-Becher, esperienza di breve durata - trovando l'ambiente accademico monacense troppo conservatore - poi al Bauhaus di Weimar è allievo di Gropius, Kandinskij e Moholy-Nagy.
A. Černigoj, Autoritratto, 1924. Galleria Černigoj, Lipizza
E' in questi ambienti che Cernigoj entra in contatto con le Avanguardie e con il Costruttivismo russo. Sarà proprio Moholy-Nagy il diretto contatto tra l'artista e questo movimento, a cui egli aderirà con totale convinzione.
Dirà intorno agli anni Trenta: «Perché andai in Germania? A ciò non potrei dare una risposta esatta. Forse perché desideravo impregnarmi di spirito civilizzatorico, La Germania comunque mi offrì un'immensità di sapere teorico, prima condizione per qualsiasi attività. Ai Tedeschi dunque vada il mio ringraziamento di avermi educato in un modo europeo».
Completati gli studi, Černigoj si stabilisce a Lubiana, ottenendo cattedra presso la Scuola Tecnica Secondaria (1923-1925).
A. Černigoj, El, (Lissitzky), 1924 - ricostruzione 1978. Galleria Černigoj, Lipizza A. Černigoj, Wien Kolin, 1924 - ricostruzione 1978. Galleria Černigoj, Lipizza
Frequenta Srecko Kosovel, poeta sloveno con il quale realizzerà nel 1924 (15-25 agosto), una prima mostra costruttivista, in cui presenta "Counter Relief", mostrando una chiara deferenza alle opere di Tatlin. Per la mostra crea i modelli "Wien KOLIN" e "KLINIKA" progettati come una sintesi di elementi architettonici. Riprodotti nel 1978, oggi sono visibili nel museo Černigoj di Lipica1.
A. Černigoj, G Relief, 1924 - ricostruzione 1978. Galleria Černigoj, Lipizza
Nel 1925, sempre a Lubiana, allestisce al Padiglione Jakopic un'altra mostra - a scopo didattico - con una rappresentazione delle varie tendenze artistiche, per giungere alle teorie costruttiviste. A Trieste, nello stesso anno fonda in sodalizio con Emilio Dolfi e Giorgio Carmelich la "Scuola di Attività Moderna".
Locandina della Scuola di Attività Moderna, 1925
1925 Trieste
Insegnanti e
iniziatori: Augusto Cernigoj, Giorgio Carmelich, Emilio Mario Dolfi.
Sempre nello stesso 1925 fonda il "Gruppo Costruttivista Triestino", a cui aderirono Edvard Stepancic, Ivan Poliak, Zorko Lah, Ivan Vlah e Thea Cernigoj.
El Lissitzky, Prounenraum (Sala Proun), Berlino 1923 (ricostruzione 1965). Eindhoven, van Abbemuseum
Sala Costruttivista, Trieste 1927 (ricostruzione Piero Conestabo, 1991)
Il Gruppo, nel 1927, presenta la "Sala Costruttivista", ispirata al Prounenraum, esposto da El Lissitzy alla "Grosse Kunstasstellung di Berlino" (1923). La mostra si tiene all'interno della "Prima Esposizione del Sindacato di Belle Arti", al Padiglione del Giardino Pubblico di Trieste (una ricostruzione della "Sala costruttivista", verrà realizzata nel '91 in occasione della mostra Il mito sottile, presso il Museo Revoltella, ad opera dell'artista Piero Conestabo). Alla realizzazione, nel '27, collaborano Giorgio Carmelich, Edoardo Stepancich e Giuseppe Vlah - il manifesto del movimento, firmato dallo stesso Cernigoj, enunciava:
«Noi attivisti
arch. Carmelich Giorgio, prof. A. Cernigoj, G. Vlah, E. Stepancich
abbiamo per meta l'arte + oggetto = funzione cioè sintesi totale del
movimento nello spazio. Di fronte alla vecchia concezione della pittura,
scultura letteraria, la nostra attività tende a una nuova
pittura-scultura assoluta vibrazione di colore + spazio + tempo = forma
ovvero funzione per se stessa esistente e vitale-pura. Noi combattiamo a
priori la forma dell'arte di produzione naturalistica o fantastico
mistica, e l'attuale letteraria individualista dell'ultima generazione
decadente. Non più arte riproduttiva
non più arte
figurativa
Manifesto del Gruppo costruttivista di Trieste, 1927
E. Stepancich, Composizione, 1927
"Non più arte riproduttiva. Non più arte figurativa. Bensì arte sintetica costruttiva. Bensì arte oggettiva tattile. Bensì arte utile collettiva".
Copertina della rivista Nas Glas, 1926
Cernigoj Augusto. Copertina in
Der Sturm / (Numero speciale:
Il primo numero della rivista Tank di Lubiana
Il ruolo che Černigoj svolse, nella sua instancabile attività di promotore, sempre pronto a sottolineare l'internazionalismo piuttosto che il regionalismo, consentì agli artisti jugoslavi e triestini di essere partecipi delle attività svolte dai grandi movimenti d'avanguardia, nell'Europa centrale e orientale, a cavallo tra le due guerre.
Note: 1 La collezione della Galleria Černigoj a Lipica è costituita da oltre 1.400 opere d'arte (molta la grafica, xilografia, linoleografia, punta secca e acquatinta), di cui 400 esposte, offrendo un'ampia panoramica dei temi affrontati dall'artista in oltre sessant'anni di attività.
Bibliografia:
Toshino Iguchi, Avant-garde Design Beyond Borders - The Slovenian Constructivist Avgust Černigoj, Saitama University, Japan
La Storia dell'Arte, Le Avanguardie, Vol. XVII, Electa 2006
M. De Micheli, Le avanguardie artistiche del Novecento, Milano, 1986
Augusto Černigoj, Catalogo della mostra, (Trieste, Palazzo Costanzi, aprile-maggio 1977), 1977
Treccani, Enciclopedia del Novecento, Vol. I, (pag. 1053), 1975
Enciclopedia
Universale dell'Arte, Firenze 1958
Articoli correlati:
|