Condividi su Facebook


 

 

 

Jacopo dal Ponte detto il Bassano (Bassano del Grappa 1510/1515 ca. - 1592)


 

 


Jacopo Bassano. Autoritratto, 1590 ca., olio su tela, 80 x 72 cm. Vienna, Kunsthistorisches Museum, Gemäldegalerie.
 

 

 

A causa di alcune contraddizioni tra le notizie documentarie e le fonti antiche, la data di nascita di Jacopo è incerta, collocabile tra il 1510 e il 1515. La prima formazione di Jacopo avvenne col padre Francesco dal Ponte il Vecchio, pittore che teneva bottega a Bassano presso il ponte sul Brenta (da cui il cognome "dal Ponte"). Era stato il nonno, Jacopo di Berto ad avviare nel 1464 la piccola bottega come conceria di pelli, quando da Gallio aveva deciso di trasferirsi a Bassano. Dopo un probabile apprendistato a Vicenza presso Giovanni Speranza, tra il 1496 e il 1499, Francesco si era messo a dipingere per nobili e per chiese del circondario, rafforzando nel tempo la sua posizione sociale, fino a divenire, nel 1522, membro del Consiglio Comunale. Jacopo, trascorse quindi la sua prima infanzia tra i colori e pennelli della bottega paterna, manifestando peraltro un precoce talento artistico, e ben presto affiancò il padre in talune commissioni. Intorno al 1530 è possibile intravedere un suo primo intervento nel dipinto paterno Presepio di Valstagna. 

 

 

 

Jacopo Bassano. Cristo e l'adultera, 1536, olio su tela, 141 x 225 cm. Bassano, Museo Civico.
 

 

Secondo il Ridolfi, attorno al 1530, Jacopo andò a Venezia alla scuola di Bonifacio dè Pitati,

 

 

“....raccontasi che, quando Bonifacio dipingeva si serrava in camera, e che Jacopo per il foro della chiave osservasse il di lui fare, e in questa guisa apparasse il modo del suo dipingere; e col ritrarre ancora dalla opere di quello, si fece pratico in quella maniera, come lo dimostrano alcune sue pitture.” (Le meraviglie dell’arte, ovvero le vite degli illustri pittori veneti e dello Stato, Carlo Ridolfi, 1648)

 

al cui stile sembrano ispirate le opere per la sala dell'Udienza del Palazzo pretorio di Bassano: Cristo e l'Adultera, La casta Susanna, Storia di Nabucodonosor, Tre giovani nella fornace (Bassano, Museo Civico).  Questo bonifacismo di un realismo marcato, arricchito da libere e morbide interpretazioni paesistiche, mostra già accostamenti al Lotto ed al Tiziano. Di questo tempo è anche la pala di San Vigilio in gloria a Pove, dove nella figura di S. Gerolamo, l'artista sembra ispirarsi ancora una volta al Lotto. Una sensibile innovazione si rivela nel quadro del Podestà Soranzo al Museo di Bassano (1536-1537), dove richiami al Lotto, al Palma ed al Bordon giovane, portano ad un primo superamento dello schema degli inizi.

 

 

 

Jacopo Bassano. Annunciazione ai pastori, 1533, olio su tela. Leicestershire, Belvoir Castle.

 

 

Jacopo Bassano. Cena in Emmaus, 1538, olio su tela, 250 x 235 cm. Cittadella, sagrestia della chiesa parrocchiale.

 


Durante i viaggi compiuti a Venezia  fra il 1530 e il 1535, Jacopo entrò in contatto con gli ambienti artistici veneziani e con la pittura del Tiziano.

 

 

Jacopo Bassano. Deposizione, 1537-38, olio su tela. San Luca di Crosara, chiesa parrocchiale.

 

 

Nella Deposizione di S. Luca di Crosara, del 1537-38 ca., datazione che si evince dal "Libro secondo" dei conti della bottega, compaiono le prime larghezze pordenoniane e tizianesche, cui faranno seguito, in una personale interpretazione, dipinti quali la Santa Orsola della vecchia Parrocchiale di Mussolente, il Martirio di San Marco ad Hampton Court (Londra), il Martirio di Santa Caterina di Bassano (Museo Civico) e  il Sansone della Galleria di Dresda. 

 

 

 

Jacopo Bassano. Martirio di Santa Caterina d'Alessandria, 1544, olio su tela, 160 x 130 cm. Bassano, Museo Civico.

 

Dal 1540 l'artista è documentato a Bassano, in cariche pubbliche, esenzioni fiscali, partecipazioni a Confraternite (Arslan 1960), dove intraprende un'intensa attività pittorica, rimanendovi per il resto della vita, tranne brevi spostamenti di lavoro nei centri circostanti, a Venezia e nel padovano in particolare.

 

 

 

Jacopo Bassano. Sant'Orsola tra i Santi Valentino e Giuseppe, 1542-1543, olio su tela, 168 x 106  cm. Bassano, Museo Civico.

 

 

Nel 1541 Jacopo stipula un contratto con la chiesa parrocchiale di Mussolente per l'esecuzione di una pala con Sant'Orsola e i Santi Valentino e Giuseppe, e di un pavimento dietro il quadro, a protezione dell'umidità, il tutto per lire 142  e 12 soldi. L'intaglio della cornice viene affidato a Piero Marangon. Per la chiesa di Mussolente la bottega dei Dal Ponte aveva già eseguito numerosi lavori, nessuno dei quali è stato finora rintracciato (Muraro 1992). Il 6 agosto 1543 l'artista riceve il saldo per i lavori eseguiti.

Jacopo era legato alla terra bassanese da un vincolo affettivo profondo, non a caso la sua famiglia aveva preso nome dal famoso ponte ligneo della città e  le opere che il pittore aveva disseminato nei borghi circostanti proponevano sovente la quotidianità della piccola Bassano.

 

 

 

 

LUOGHI CITATI NEL LIBRO SECONDO, OVE  I  DAL  PONTE  SVOLSERO  ATTIVITÀ  PITTORICA

 

 

I lavori eseguiti dalla bottega nel periodo 1512-1550 sono documentati nel "Libro secondo" di dare e avere della famiglia Dal Ponte, (Muraro 1982-1983).

Lo studio e la pubblicazione del prezioso manoscritto, il quale include una notevole quantità di informazioni fondamentali sull'artista, ha portato ad una cronologia più sistematica ed attendibile della sua opera, a cui hanno fatto seguito molte importanti scoperte di quadri, disegni e documenti.


Nel 1546, Jacopo convolò a nozze con Elisabetta Merzari, dalla quale ebbe otto figli; Francesco, Leandro, Giambattista e Girolamo diventeranno pittori, impiegandosi nella bottega paterna.

 

Jacopo Bassano. Ultima cena, ca. 1546-48, olio su tela, 168 x 270 cm. Roma, Galleria Borghese.


Tra il 1540 e il 1550, sotto l'influsso prima della cultura romana, poi di quella emiliana e toscana, la pittura di Jacopo subisce una sostanziale trasformazione, arricchendosi delle esperienze schiavonesche e tintoriettane. I grandi formati bislunghi, in una campitura dilatata su fondi lontanissimi (probabilmente sollecitati dalla pratica dell'affresco), sono sovente divisi in due zone, rispettivamente dominate da una gamma fredda e da una calda, in vivo contrasto, secondo un procedimento che prende origine dal paesismo nordico.
Alle rappresentazioni pordenoniane ed alle divagazioni manieristiche, subentra una tendenza ad accentuare un colore che, disteso in superfici dense, dà rilievo alla pittura e crea rapporti di vivezza e novità, con una notevole resa del particolare, come nell' Adorazione dei pastori (Hampton Court, Galleria).
Del 1558 è il San Giovanni Battista (Bassano, Museo Civico), pregno di quel nuovo luminismo che è più evidente nel Crocifisso di San Teonisto del 1562 (Treviso, Museo Civico) e nelle opere degli anni '70: San Gerolamo penitente (Accademia di Venezia), e i Santi Pietro e Paolo (Modena, Galleria Estense). Il Crocifisso per la chiesa di San Teonisto, lasciate le impalcature pordenoniane, lottesche, manieristiche, si scioglie gradualmente sotto un gioco complesso di mezze tinte e di velature, volgendo a nuovi schemi  e segnando un ritorno a Tiziano, influenzato anche dalle ricerche luministico-chiaroscurali del Tintoretto, che saranno evidenti nei dipinti: Presepe di San Giuseppe, (Bassano, Museo Civico); Seppellimento di Cristo (Padova, Santa Maria in Vanzo); Deposizione (Parigi, Louvre); Battesimo di Cristo (New York, Metropolitan Museum).

Esaurito l'impulso inventivo, esigenze pratiche portarono il Bassano ad escogitare un repertorio di soggetti, per soddisfare le richieste sempre più fitte della committenza borghese.

 

Jacopo Bassano. Adorazione dei pastori con i Santi Vittore e Corona (detta Il Presepe di San Giuseppe), 1568, olio su tela, 240 x 151 cm. Bassano, Museo Civico.

 

 

Con l'Adorazione dei pastori del 1568 (Bassano, Museo Civico), opera firmata «JAC.s A PONTE/BASSAN.s P.» sul basamento della culla del Bambino, Jacopo diede inizio ad una serie di opere di ispirazione biblico-pastorale: Viaggio di Giacobbe; Parabola del seminatore, che ebbero grande fortuna, impegnando la bottega ed i figli  Francesco, Leandro, Giambattista e Gerolamo in numerose varianti. Con il passare degli anni, questi quadri, talora tratti dal Nuovo Testamento, o cicliche composizioni  delle Stagioni, degli Elementi, corredati da elementi di genere ed ambientati in vasti paesaggi con linea dell'orizzonte alta e con varie forzature prospettiche, trassero certamente ispirazione a modelli d'oltralpe, al vecchio Brueghel, ed a Paolo Fiammingo in particolare, quest'ultimo già attivo a Venezia prima del 1573.

Giambattista Verci, nella Vita e opere dè pittori, scultori e intagliatori di Bassano (1775), suddivise l'attività di Jacopo in quattro maniere o periodi:

 

Primo periodo: "Bonifacesco", a cui appartengono le opere documentate tra il 1534 e il 1536: la Fuga in Egitto  (1534, Museo di Bassano); le tele per il Palazzo pubblico e del Museo di Bassano; gli affreschi di Santa Croce Bigolina.

 

Secondo periodo: influenzato dal "Pordenone" e da "Raffaello", cui appartengono la  Pala di Borso (1538); il Sansone (1539-1540, Dresda);  la Pala di Sant'Anna (1541, Museo di Bassano); l'Epifania (Edimburgo); la Pala di Rasai (Monaco).

 

Terzo periodo: del "Manierismo" centro-italiano, influenzato dallo "Schiavone" e della grafica del "Parmigianino", a cui appartengono il Martirio di Santa Caterina (1544, Museo di Bassano); Battista nel deserto (1558, Bassano); Crocifissione di San Teonisto (1562-1563, Museo di Treviso); l'Adorazione dei pastori (Hampton Court); il Riposo (Ambrosiana); l'Ultima Cena (Villa Borghese); la Decollazione del Battista (Copenaghen); il Ricco Epulone (Cleveland); l'Epifania (1555 circa, Vienna); Annuncio ai pastori (Washington); Viaggio di Giacobbe (Hampton Court); Parabola del seminatore (Lugano).

 

Quarto e ultimo periodo: influenzato  dalle ricerche luministico-chiaroscurali di "Tiziano" e "Tintoretto", con il Presepe di San Giuseppe (1568, Museo di Bassano); Martirio di San Lorenzo (1571, Duomo di Belluno); i Rettori di Vicenza (1573, Museo di Vicenza);  il Seppellimento di Cristo (1574, Padova, Santa Maria in Vanzo).

 

 

Jacopo Bassano. Ritorno di Giacobbe, ca. 1580, olio su tela, 150 x 205 cm. Venezia, Palazzo Ducale.

 

Del 1575 sono gli affreschi eseguiti in collaborazione con Francesco nella Parrocchiale di Cartigliano; intorno al 1580 Jacopo realizzò: Predica di San Paolo (Marostica, Sant'Antonio); San Martino a cavallo (1580 circa, Museo di Bassano); Battesimo di Lucilla (Bassano). L'ultima attività di Jacopo, successiva alla Susanna e i vecchioni del 1585 (Museo di Nîmes), ci riporta, secondo il Rearick (1967), ad alcuni notturni, eseguiti nel nono decennio e caratterizzati da accensioni cromatiche irreali, come la Deposizione di Cristo (Louvre), il Cristo deriso (Oxford), il Battesimo di Cristo (Metropolitan Museum).

L'Adorazione dei pastori di San Giorgio Maggiore a Venezia (1591), opera eseguita con l'aiuto della bottega, è forse l'ultimo dipinto nel quale si può leggere la mano del maestro. Il 13 febbraio 1592, Jacopo conclude la sua gloriosa carriera artistica e terrena nella sua amata Bassano.

 

 

Giorgio Catania

 

 

 

 

Dopo la grande Mostra organizzata nel 1992 dal Museo Civico di Bassano in collaborazione con il Kimbell Art Museum di Fort Worth (Texas) per il IV° centenario della morte di Jacopo Bassano, durante la quale, nella sede italiana prima ed in quella statunitense l'anno seguente, sono state presentate 123 opere tra disegni, oli ed affreschi dell'artista, a 18 anni di distanza il Comune di Bassano ci ha offerto una nuova opportunità di ammirare alcune opere mai esposte prima sul territorio italiano.
La recente mostra tenutasi nel Museo Civico di Bassano del Grappa (6 marzo - 13 giugno 2010), Jacopo Bassano e lo stupendo inganno dell'occhio, curata da Giuliana Ericani e Alessandro Ballarin, ha visto affiancati un nucleo di dipinti, taluni inediti, provenienti dall'America e dall'Europa, alle 21 opere di Jacopo custodite nel salone dalpontiano di proprietà del Museo (la Pinacoteca conta oltre 500 dipinti dal XIII al XX secolo, tra i quali la più grande raccolta esistente di opere di Jacopo Bassano, dipinti dei figli Francesco (1549 - 1592), Leandro (1557 - 1622) e Gerolamo (1566 - 1621), del padre Francesco Bassano il vecchio (c.1475/1478 - 1539), oltre ad una ricca documentazione dell'attività della bottega).

Per celebrare i 500 anni dalla nascita del grande artista veneto, hanno fatto seguito:
nel dicembre del 2010, l’organizzazione di un Convegno Internazionale di esperti e studiosi provenienti da tutto il mondo, per un approfondimento dell’attività dell’artista e di quella successiva dei figli;
9 dicembre 2010 – 27 marzo 2011: in collaborazione con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, I Bassano ai raggi X, una mostra che ha condotto il pubblico in un'indagine coadiuvata da moderne tecnologie non invasive, su supporti e pigmenti, atta ad evidenziare segni grafici sottostanti, eventuali pentimenti e ritocchi successivi.
Le Celebrazioni si concluderanno ufficialmente nel 2012, con un grande evento espositivo Jacopo Bassano, i figli, la scuola e l’eredità, centrato sull’ultimo periodo dell'artista, che costituirà la prosecuzione della mostra organizzata nel 1992 in collaborazione con il Kimbell Museum di Fort Worth.

 

Per informazioni rivolgersi a:

 

Museo Civico di Bassano del Grappa
Piazza Garibaldi, 34
Tel. 0424 522235 - 523336 - 519450
Fax 0424 523914

Sito del Museo
E-mail:
info@museobassano.it

 

 

 

Opere esposte nella mostra Jacopo Bassano e lo stupendo inganno dell'occhio:


1. La cacciata dei mercanti dal Tempio, 1535 ca., olio su tela,  cm.. 136x175,5. Londra, collezione privata.
2. Fuga in Egitto, 1534, olio su tela,  cm. 183x198 (dalla chiesa di San Gerolamo). Bassano del Grappa, Museo Civico.
3. Cristo e l'adultera, 1535, olio su tela,  cm.. 141x225 (dalla Sala dell'Udienza di Palazzo Pretorio). Bassano del Grappa, Museo Civico.
4. Sidrac, Midrac e Abdenago nella fornace ardente, 1535, olio su tela,  cm.. 140x225 (dalla Sala dell'Udienza di Palazzo Pretorio).Bassano del Grappa, Museo Civico.
5. Susanna e i vecchioni, 1535 olio su tela,  cm.. 141x223 (dalla Sala dell'Udienza di Palazzo Pretorio). Bassano del Grappa, Museo Civico.
6. Madonna in trono col Bambino tra i Santi Lucia, Francesco e Matteo e il Podestà Matteo Soranzo con la figlia Lucia e il fratello Francesco, 1536, olio su tela  cm.. 153x249 (dal Palazzo Pretorio). Bassano del Grappa, Museo Civico.
7. Adorazione dei Magi, 1538-40, olio su tela,  cm.. 62x113. Roma, collezione privata
8. Studio per una figura maschile che regge una lastra di marmo, 1538, matita nera, grigia, rossa, su carta, mm. 205x274. Parigi, Museé du Louvre, Départment des Arts Graphiques.
9. Decorazione della facciata di casa Dal Corno, 1539, affresco strappato nel 1975,  cm.. 610x1190. Bassano del Grappa, Museo Civico.
10. Sant'Anna con Maria bambina tra San Girolamo e San Francesco, 1541, olio su tela  cm.. 144,5x101,5 (deposito delle Gallerie dell'Accademia dalla chiesa dei Riformati di Asolo). Bassano del Grappa, Museo Civico.
11. Sant'Orsola tra i Santi Valentino e Giuseppe, 1542-1543, olio su tela,  cm.. 168x106 (deposito dalla chiesa parrocchiale della Madonna dell'Acqua di Mussolente). Bassano del Grappa, Museo Civico.
12. Madonna in trono col Bambino tra San Francesco e San Bassiano, 1545, affresco staccato,  cm.. 112x128 (dal chiostro della chiesa di San Francesco). Bassano del Grappa, Museo Civico.
13. Martirio di Santa Caterina, 1544, olio su tela cm. 160x130 (dalla chiesa di San Gerolamo). Bassano del Grappa, Museo Civico.
14. Ritratto di cardinale, calvo e con la barba bianca, 1542-1545 ca., olio su tela, cm. 57,5x45,5. Budapest, Szépmüveszeti Múzeum.
15. Andata al Calvario, 1544-1545 ca., olio su tela, cm. 134,6x115,5. United Kingdom, collezione privata.
16. Riposo durante la fuga in Egitto, 1547 ca., olio su tela, cm. 118x158. Milano, Pinacoteca Ambrosiana.
17. Due bracchi legati al tronco di un albero, 1549 ca., olio su tela, cm. 61x80. Parigi, Museé du Louvre, Départment des peintures.
18. Studio per una testa maschile di profilo, 1550 ca., penna e inchiostro bruno su carta bianca, mm. 137x90. Bassano del Grappa, Museo Civico.
19. Ecce Homo, 1553 ca., olio su tela, cm. 83x67. Collezione privata.
20. Adorazione dei Magi, 1555-56, olio su tela, cm. 94,3x130. Birmingham, The Barber Institute of Fine Arts, University of Birmingham.
21. San Giovanni Battista nel deserto, 1558, olio su tela, cm. 114x151 (dalla chiesa di San Francesco). Bassano del Grappa, Museo Civico.
22. Ritratto di un senatore veneziano (un podestà di Bassano?), 1558-60, olio su tela, cm. 100,4x77,5. Berlino, Staatliche Museen, Gemäldegalerie.
23. San Cristoforo, 1559 ca., olio su tela, cm. 148x87. Havana, Museo Nacional de Bellas Artes.
24. Madonna col Bambino e San Giovannino nel paesaggio, 1559 ca., olio su tela, cm. 51,9x41 (già Althorp, Northamptonshire, collezione del Duca di Spencer). Vicenza, Banca Popolare di Vicenza.
25. Santa Giustina in trono tra i Santi Rocco, Sebastiano e Antonio abate, 1560 ca., olio su tela, cm. 170x112. Enego, Chiesa parrocchiale di Santa Giustina.
26. Annuncio ai pastori, 1560 ca., olio su tela, cm. 142x116. Grantham, Belvoir Castle, Leicestershire, Collezione del Duca di Rutland.
27. San Gerolamo, 1563 ca., olio su tela, cm. 119x154. Venezia, Gallerie dell'Accademia.
28. Adorazione dei pastori, 1565-70, olio su tela, cm. 112,1x72,1.Houston, Museum of Fine Arts in deposito da una collezione privata.
29. Adorazione dei pastori con San Vittore e Santa Corona, detta Il Presepe di San Giuseppe, 1568, olio su tela cm., 240x151 (dalla chiesa di San Giuseppe). Bassano del Grappa, Museo Civico.
30. La Pentecoste, 1559 ca., olio su tela, cm. 311,5x172,5 (dalla chiesa di San Francesco). Bassano del Grappa, Museo Civico.
31. Rachele al pozzo, ottavo decennio del XVI sec., olio su tela, cm. 101x62 (dono Fulvio Zuliani 2007, lascito W. R. Rearick). Bassano del Grappa, Museo Civico.
32. San Valentino battezza Santa Lucilla, 1575 ca., olio su tela, cm. 183,5x129,5 (dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie). Bassano del Grappa, Museo Civico.
33. Il podestà Sante Moro e San Rocco ai piedi della Vergine, 1576, olio su tela, cm. 130x103 (dalla cappella del Palazzo Pretorio). Bassano del Grappa, Museo Civico.
34. San Martino col mendicante e Sant'Antonio Abate, 1578 ca., olio su tela, cm. 167x105 (dalla chiesa di Santa Caterina). Bassano del Grappa, Museo Civico.
35. Circoncisione, (dipinto con la collaborazione del figlio Francesco Bassano il Giovane), 1577, olio su tela, cm. 320x211 (dal Duomo di Santa Maria in Colle). Bassano del Grappa, Museo Civico.
36. Ritratto del doge Sebastiano Venier, 1577, olio su tavola, cm. 10x7,3 (acquisizione 1995). Bassano del Grappa, Museo Civico.
37. Madonna col Bambino in gloria e le Sante Agata e Apollonia, 1580, olio su tela, cm. 185,5x112 (dalla chiesa di San Giuseppe). Bassano del Grappa, Museo Civico.
38. Il Paradiso, 1580 ca., olio su tela, cm. 237x156 (dalla chiesa di Ognissanti). Bassano del Grappa, Museo Civico.
39. Orazione di Gesù nell'orto, 1590 ca., olio su tela, cm. 105x145 (deposito di proprietà privata). Bassano del Grappa, Museo Civico.

 

 


BIBLIOGRAFIA:

 

Jacopo Bassano e lo stupendo inganno dell'occhio, catalogo della mostra, a cura di Alessandro Ballarin e Giuliana Ericani, Electa 2010

 

L. Alberton Vinco Da Sesso, Jacopo Bassano, I  Dal Ponte: una dinastia di pittori, Bassano 1992

 

Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler, Leipzig 1992

 

M. Natale, Pittura italiana dal'300 al '500, Milano 1991

 

La pittura in Italia, Il Cinquecento, Milano 1988

 

F. Rigon, Dopo Bassano, Origini ed aspetti del bassanismo, Trento 1982

 

R. Pallucchini, La pittura veneziana del Seicento, Milano 1981

 

E. Fomiciova, I dipinti di Jacopo Bassano e dei suoi figli Francesco e Leandro nella collezione dell'Ermitage, 1981

 

Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino 1972

 

E. Arslan, I Bassano, Milano 1960

 

L. Magagnato, Dipinti dei Bassano, Vicenza, 1952

 

R. Longhi, Suggerimenti per Jacopo Bassano, Arte veneta, II, 1948

 

M. Muraro, Ritrovamento di un'opera di Jacopo Bassano, Arte veneta, I, 1947

 

E. Arslan, Il concetto di luminismo e la pittura veneta barocca, Milano, 1946

 

R. Pallucchini, Opere bassanesche nella R. Galleria Estense, Le Arti, I, 1939

 

S. Bettini, L'Arte di Jacopo Bassano, Bologna, 1933

 

 

 

Articoli correlati:

Francesco Bassano il giovane (Da Ponte)

Giorgio Catania

Francesco Bassano il vecchio (Da Ponte)

Giorgio Catania

Gerolamo Bassano (Da Ponte)

Giorgio Catania

Giambattista Bassano (Da Ponte)

Giorgio Catania

Leandro Bassano (Da Ponte)  

Daniele D'Anza