Guido Andloviz
Mostra di Guido
Andloviz - Introduzione
La Civica Raccolta di
Terraglia
di Laveno Mombello e Guido Andloviz
Albino Reggioni
Fin dall'apertura nel 1970, il Museo dedicato alla terraglia forte di
Laveno Mombello, vide raccolte presso le sale di palazzo Perabò, in
un'esposizione storica, opere acquisite al patrimonio civico, in larga
parte grazie a depositi della Richard Ginori o a passaggi munifici delle
donazioni Scotti Meregalli, Franco Revelli e del privato collezionismo
locale.
L'edificio di epoca tardo-rinascimentale (fine 1500) costruito dalla
famiglia cerrese dei Guilizzoni, quando ottenne la Signoria di Contea,
venne successivamente ampliato nel secolo XVII sino a presentare
l'attuale aspetto.
Venne così avviata la delicata e non breve fase di allestimento
documentativo della terraglia forte nell'area lombarda per il periodo
che va dal 1860 al 1960, con particolare riferimento ad una esposizione
omogenea e specialistica sita sui luoghi di produzione.
Nel corso degli anni la Civica Raccolta contribuì alla divulgazione sul
territorio locale e lombardo della cultura ceramistica attuando
iniziative di sviluppo mediante manifestazioni di carattere ceramistico,
di cui ricordiamo: "Le ceramiche Madoura" di Pablo Picasso, "Keramika
Leningrada", "La Bone China" e la "Manifattura di Laveno", "Ceramiche
d'Artista" con Baj, Matta, Ilusiao, Nespolo, Echaurren; le mostre
personali dedicate a A. Martini, L. Fontana, N. Valentini, R. Bassoli,
R. Hettner, G. Tramonti, R. Bianchi, G. Lucietti, S. Cipolla, alle quali
si aggiunsero le monografiche di A. Pozzi, I. Parisi, M. Morandini, A.
Fabbri e A. Campi.
Nel 1993 Laveno presentò in occasione della Biennale "Terra & Terra Sei"
la prima mostra interamente dedicata a Guido Andloviz, che in terra
lavenese diede vita per oltre quarant'anni a una ricca produzione di
motivi iconografici e a soluzioni espressive nella ricchezza di stilemi
innovativi del design europeo, visibili oggi presso le sale di palazzo
Perabò in Cerro.
La mostra di Andloviz a Laveno seguì da poco la grande esposizione
faentina che ricordò un altro personaggio operante a Laveno negli anni
1937-40, Angelo Biancini, "Angelo Biancini tra Faenza e Laveno-Ceramiche
1937-1940" promossa dal Comune di Faenza nell'ambito delle
manifestazioni Internazionali della Ceramica d'Arte.
Oggi la città di Grado celebra con questa importante mostra, uno dei
suoi migliori figli di adozione: Guido Andloviz, geniale innovatore del
design industriale.
A Laveno lo abbiamo conosciuto, amato e stimato per lungo tempo, ma per
meglio onorarlo facciamo nostro un pensiero a lui dedicato e apparso su
una rivista d'epoca. «Quando conobbi Guido Andloviz - il geniale
architetto triestino che da trent'anni svolge la sua apprezzata attività
artistica presso il grande complesso industriale di Laveno - ebbi la
subitanea impressione di stringere la mano ad un "capitano di mare" in
franchigia».
tratto
da:
Guido Andloviz
©
Edizioni della Laguna
ne del genio architettonico di Mario Botta, deve aver vissuto lo
sgombero della mostra come una vera, propria e liberatoria evacuazione.