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Arturo
Fittke (Trieste 1873 - 1910)
Arturo Fittke nacque a Trieste il 16 dicembre 1873.
Dopo i primi studi di disegno a
Trieste con il pittore Eugenio Scomparini, frequentò dal 1893 al 1896
l'Accademia di Monaco di Baviera, dove ebbe come insegnanti J. C.
Merterich, R. von Seiz, G. von Hackl. Si dedicò al ritratto ed alle
scene di genere. Ritornato in patria,
fu costretto, per motivi economici,
ad impiegarsi alle Poste. Nel 1897 concorse al premio Rittmayer
con un'opera di forte contenuto simbolico: Inquietudine umana,
che però non piacque alla critica. Seguirono anni di isolamento e
tormento emotivo, alleviati unicamente dall'amicizia
con il pittore Veruda.
Attorno al 1906, dopo anni d'intenso
e silenzioso lavoro, elaborò uno stile originale, realizzando una serie
di dipinti dalla fluida pennellata, che gli decretarono il successo.
Purtroppo, ciò non valse a
risollevargli il morale, logorato dai lunghi anni di insoddisfazioni;
morì suicida il 24 aprile 1910.
Una mostra postuma gli venne dedicata
a Trieste nel 1910 alla Permanente, ed una retrospettiva nella Sala
comunale d'arte nel 1955.
A.R.
BIBLIOGRAFIA:
Thieme-Becker,
Allgemeines
Lexikon der bildenden Künstler,
Leipzig 1992
AA.VV.:
La Pittura in Italia - L'ottocento -
Electa, Milano 1991
Dizionario Enciclopedico Bolaffi
dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino
1972
A. M. Comanducci, Dizionario
illustrato dei pittori e incisori italiani moderni, Milano 1962
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