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Luca Giordano nacque a Napoli il 18
ottobre 1634 da Antonio, scolaro “di niun grido” del Ribera che “altro
mai non fece che copiare alcuni santi dipinti dal maestro” (De Dominici
1742-45). Il giovane rimase nella bottega dello stesso Ribera “per lo
spazio di nove anni a perfezionarsi nel disegno”. Secondo le fonti, dopo
questo discepolato, trascorse tre anni a Roma seguito dal padre, dove
entrò in contatto con Pietro da Cortona; “ivi avendo con meraviglia
vedute le opere di Raffaello, di Michelangnolo, di Polidoro, de’
Carracci e di altri famosi pittori, si applicò a disegnarle, non
perdonando né a fatica, né a patimento: talché egli stesso raccontava
aver disegnato più e più volte le Logge e le Stanze di Raffaello, e ben
dodici volte l’intera battaglia di Costantino dipinta dall’eccellente
Giulio Romano, ed altrettante la Galleria Farnese” (De Dominici
1742-45). È questa l’epoca in cui il padre, spinto dalla necessità di
vendere le copie che il giovane cominciava a produrre, “stavagli sempre
al fianco non perdendolo mai di mira, e dicendogli ad ogni tratto: «Luca
fa’ presto»”. Tuttavia “non contento di ciò che vedea a Roma del famoso
Correggio, di Tiziano, di Paolo Veronese, di Tintoretto, e di altri gran
pittori della scuola lombarda, volle trasferirsi in Lombardia [...]
Postosi quindi in cammino col padre vide in Parma la cupola del
Correggio; quindi in Vinegia stupì vedendo le grandi opere di que’ lumi
della pittura, e massimamente di Paolo Veronese, che sempre fu il suo
diletto” (De Dominici 1742-45). Questo primo soggiorno veneziano,
accettato un tempo dalla critica, appare oggi un “evento non già
documentabile per le opere che s’era supposto che egli, appena ventenne,
avrebbe colà eseguito e che sarebbero anche state le sue prime – e
quanto importanti – commissioni ‘pubbliche’; resta bensì evento non più
che ipotizzabile per le conseguenze che era apparso ragionevole ritenere
che esso possa aver avuto sugli sviluppi ulteriori della pittura
giordanesca” (Ferrari 2000). |