Paesaggi con scene di brigantinaggio di Gaspare e Antonio Diziani.

 

 

Egidio Martini

 

 

 

E' molto strano che nell'ottima monografia su Gaspare Diziani di Anna Paola Zugni Tauro e nemmeno in altri notevoli studi di specialisti sullo stesso pittore non si sia trattato di dipinti raffiguranti scene di brigantaggio e non ne siano stati riprodotti. Eppure il Diziani ne ha dipinto più d'uno. Penso perciò di far cosa utile agli studi rendendone noti alcuni. E' un tema, questo, suggerito da fatti delittuosi che avvenivano spesso in quei tempi, tra il Seicento e il Settecento, durante i viaggi attraverso boschi e luoghi solitari.
Un tema che era pittoricamente molto affascinante per gli artisti di allora, un tema assai vicino quanto a gusto e spirito alle Battaglie di Salvator Rosa e agli "Scontri tra soldati" del Simonini, quasi sempre ideati con ampi sfondi di paesaggio. In particolare alcune scene di brigantaggio le aveva dipinte anche Marco Ricci, sia a olio che a tempera, come a esempio l'Assalto di briganti, già Salomon di Milano, e il Paesaggio boscoso con banditi, della Royal Collection di Windsor Castle.

 

Fig.5

 

Uno Scontro tra soldati e briganti (fig. 5) l'avevo già pubblicato sotto il nome del figlio Antonio; di Antonio, perchè avevo tenuto conto soprattutto della parte paesistica del dipinto. Infatti non è facile distinguere in questo genere di opere se il paesaggio sia del padre o del figlio Antonio.

 

 

  Fig.6                                                                          Fig.7

 

Fig.1

 

In alcune, come nella Marcia di prigionieri, di collezione privata (fig. 6) e nella Scena di brigantaggio atroce, di collezione privata veneziana (fig. 7), ritengo che il paesaggio sia di mano di Antonio; mentre in altri dipinti, tra cui il bellissimo Scontro tra briganti e soldati (cm. 70 x 100), già della collezione Orsi di Milano (fig. 1), penso che, oltre alle figure, il fondo paesistico possa essere dello stesso Gaspare: lo farebbe supporre la fattura larga e più robusta degli alberi e la stesura più semplice e meno particolareggiata dei vari piani compositivi.

 

Fig.2

 

Fig.3

 

Così è per un'altra eccellente versione dello stesso tema con notevoli varianti, realizzata con la medesima vivacità e dinamicità (cm 94 x 128), già al Dorotheum di Vienna (fig. 2). Dipinto questo che faceva coppia con una Scena di soldati con prigionieri davanti a una città (fig. 3).

 

Fig.4


Altro dipinto che fa gruppo con i su elencati, dove però la parte figurale è più ricca e complessa, è l'Assalto a una diligenza (cm 91,5 x 125), già Semenzaio, apparso con l'attribuzione ad Antonio (fig. 4). In esso la fattura del paesaggio è più particolareggiata che negli altri, perciò penso ch'essa possa essere, giustamente, di Antonio, mentre le figure, come nelle scene precedenti, le ritengo di Gaspare. La datazione di tutti questi dipinti, dopo aver osservato le loro particolari caratteristiche formali, credo sia da porre nella piena maturità del pittore, intorno al 1760.
Con l'occasione, concluderei osservando che, pur con tanti utili studi già fatti sulla figura di Gaspare Diziani (e anche del figlio Antonio), egli non è ancora considerato nel suo vero e complesso valore. Gaspare Diziani è un grande artista, ricco di straordinarie capacità pittoriche e inventive, per niente da dirsi minore o secondario, ma primo tra i migliori. Secondario, s'intende, solo se paragonato a Sebastiano Ricci e all'olimpico Tiepolo; ma, dopo questi due mostri, è primo tra i primi, specialmente se lo si paragona con i pittori dello stesso tempo di altre scuole italiane. Ingegno grande nelle composizioni più complesse, fulmineo e vivo nei bozzetti (si veda a esempio l'Apoteosi d'un guerriero, ora nella Pinacoteca Egidio Martini a Ca' Rezzonico), straordinario nei disegni, dolce e semplice in alcune raffigurazioni di putti e luminosi angeli. Certo non è sempre così, qualche volta, come in tutti i grandi ingegni, anch'egli ha dei lavori meno riusciti, meno sentiti, come avviene d'altro canto naturalmente in ogni creatura umana.

 

 

Egidio Martini

 

 

 

ARTE Documento     N°16  2002                                         Edizioni della Laguna