Giambattista Crosato(Treviso 1697 c. – Venezia 1758)
Nato a Treviso nel
1697 (Moretti 1987), Crosato si trasferisce ben presto a Venezia. Nel
secondo decennio del Settecento, è, probabilmente, a Bologna dove entra
in contatto con Giuseppe Maria Crespi e Pier Francesco Cittadini (Pallucchini
1960; Mattarolo 1971). Forse su invito di Filippo Juvarra, l’architetto
messinese che aveva avuto l'incarico da Vittorio Amedeo II ne1 1729 di
costruire la Palazzina di caccia a Stupinigi, si reca a Torino. Ivi la
sua attività è documentata da un pagamento, effettuato il 30 aprile
1733, per i lavori eseguiti a Palazzo Reale. Tra l’ottobre dello stesso
anno ed i1 28 gennaio 1734, viene inoltre retribuito per l’affresco del
soffitto dell’anticamera dell’appartamento della regina nella Palazzina
di caccia di Stupinigi (Mallé 1968).
Crosato rientra a Venezia nel 1736, come testimonia l’elenco della
Fraglia dei pittori di quell’anno, dove figura anche il suo nome (Favaro
1975). Fra le lagune rimane fino al 1740, anno in cui è di nuovo a
Torino dove affresca la sacrestia della chiesa della Consolata, e si
cimenta in una nuova attività, quella di scenografo. Se nel 1742 lavora
alle scene per il teatro di San Giovanni Crisostomo di Venezia, l’anno
seguente collabora con Francesco Costa all’allestimento della
scenografia per il melodramma Tito Manlio rappresentato al Teatro Regio
di Torino (libretto di Metastasio e musiche di Nicolò Jommelli), dove il
pittore aveva preso il posto di Ferdinando Bibiena (Viale Ferrero 1980).
Nonostante la fama di frescante e decoratore fosse arrivata per tempo a
Venezia, Crosato in città trovava una concorrenza dura e qualificata che
non gli permetteva di esprimere pienamente la propria visione. Verso il
1750 giunse però l’occasione che forse aspettava da tempo. Assente
Giambattista Tiepolo, impegnato in quegli anni a Würzburg, i Rezzonico
decisero di affidare a lui l’incarico di decorare la sala da ballo del
loro palazzo a San Barnaba, il cui affresco sul soffitto riprendeva un
tema allora di moda: Apollo e le quattro parti del mondo.
Le pitture per l’Ospedale di San Servolo (Niero 1981) e due Stazioni
della Via Crucis per la chiesa di Santa Maria del Giglio (Fiocco 1941)
sono le ultime opere documentate e risalgono al 1755. L’anno seguente
Giambattista Crosato fu nominato membro dell’Accademia veneziana, mentre
il 15 luglio 1758 morì, dopo sei mesi di malattia, nella sua casa di San
Marcuola a Venezia.