Antonio Zanchi (Este 1631 - Venezia 1722)

 

 

Come documentato da Riccoboni (1966), Zanchi nasce ad Este, in provincia di Padova, il 6 dicembre 1631. Trasferitosi a Venezia, entra nella bottega di Matteo Ponzone e forse in quella di Francesco Ruschi (Pallucchini 1981). Già “celeberrimo” nel 1661, come testimonia un sonetto di Mazzoni, realizza nel 1666 l’importante Peste a Venezia, commissionata dal Guardian Grande Bernardo Broli per la Scuola Grande di San Rocco. Il successo di quest’opera gli garantisce numerose commesse e la sua attività si moltiplica. Iscritto nel libro della Fraglia dei pittori veneziani dal 1687 al 1720, agli inizi del Settecento l’attività dell’artista si sposta ad Este e nel suo territorio. In questi anni la produzione diviene sempre più abbondante e sembra quasi dettata dall’assillo del bisogno. Tale modus operandi trova in parte giustificazione nella situazione famigliare delineata dall’artista stesso nel testamento redatto il 7 dicembre 1721: “Venni a Venetia negli anni della mia prima giovinezza, e quivi m’esercitai nella pittura, e ne feci quel profitto che dimostrano le mie opere. Fecci honorevoli guadagni, ma ammogliatomi, et hauta una numerosa figliatione di quattro maschi e di cinque femine, il sostentamento di tanta familia, e la dotazione di tante figlie hanno consunto quanto ho guadagnato. Onde presentemente senza alcun agiuto de miei figli Iseppo, Maffio, e Giovanni Battista separatisi da me si da molto tempo nell’età, e stato, che mi trovo appena posso far tanto quanto basti a sostenermi con la moglie presa in secondi votti, l’altro figlio Don Girolamo chierico, et una serva” (in Zampetti 1959).
Antonio Zanchi muore il 12 aprile 1722 nella sua casa a San Paterniano, assistito dalla seconda moglie e dall’ultimo figlio.


Daniele D'Anza