Allievo di
Pelagio Palagi
a Milano,
Luigi Zuccoli
ne subì l'influenza soprattutto nelle
prime opere, a soggetto religioso. Nel 1835 presentò all'esposizione
dell'Accademia di Brera, nove tele. I primi dipinti storico-narrativi
furono influenzati dalla pittura di Francesco Hayez, ma dopo il 1867
Luigi si dedicò soprattutto a scene di genere, in cui descrisse la quotidianità familiare, secondo una moda diffusa in Lombardia fin dagli
anni Trenta.
Patriota e
mazziniano, Zuccoli frequentò l'ambiente intellettuale di Milano,
ritraendo personaggi di spicco politico. Da1 1864 al 1868 fu esule
a Londra, dove ebbe modo di ritrarre, nel 1865, Giuseppe Mazzini. Dopo
un breve soggiorno in Belgio,
tra il 1868 e il 1870
visse a
Roma. Nel 1869 figura tra gli artisti presenti all'annuale di Brera,
domiciliato presso Domenico Induno. Tornato definitivamente a
Milano, venne nominato socio onorario dell'Accademia di Brera.
Si dedicò prevalentemente a scene di genere, composizioni storiche, ritratti, soggetti religiosi.
A.R.
BIBLIOGRAFIA:
AA.VV.: La Pittura in Italia - L'ottocento - Electa, Milano 1991
Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori
italiani dall'XI al XX secolo, Torino 1972
A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori e incisori
italiani moderni, Milano 1962
Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden
Künstler,
Leipzig 1992