Allievo,
di Giacomo Favretto
e
Napoleone
Nani,
all'Accademia
Cignaroli, Giovanni sviluppa
un
filone
paesaggistico e campestre
con spiccata vena
realistica,
vicino ai modi
dei suoi maestri. Nel 1892, anno della sua prematura scomparsa a
causa di malattia, viene presentato presso la Società di Belle Arti,
il dipinto Il capitale di Rosa,
acquistato dal Municipio di
Verona.