Studiò a Napoli con Giuseppe Mancinelli, successivamente si iscrisse
all’Istituto di Belle Arti della città, dove studiò per quattro anni, sincero
seguace di Domenico Morelli per quanto riguarda l’esecuzione pittorica dei
bozzetti e degli interni (La famiglia in preghiera, Mater dolorosa, Arabo,
Immacolata Concezione). Esordì nel 1864, con l’opera Le Ricordanze,
alla Promotrice Napoletana, che lo vide anche presente nel ’67, ‘68 con la tela
Dopo una festa in maschera (o Dopo un ballo, riproposta alla 1a
Mostra d’arte Calabrese di Catanzaro del 1912, a quelle di Reggio del ’26 e del
’31, assieme a Mezza figura, e acquistata per la somma di lire 1300 dalla
Real Casa per il Museo di Capodimonte di Napoli); nel ’74, con Ricordo e
Ritratto; nel ’75, con Ave Maria; e nel ’76, con Innocenza ed
amore e Costume napoletano; nell’80, con Frutta; nell’81, con
Ritratto; nell’83, con Storia di tutti i tempi; nell’85, con
Ritratto della signora Carmelina Giovine Sannini, Felicità dei campi, a
Napoli, Amministrazione Provinciale, e Ritratto; nell’86, con Ritratto
del comm. Giovanni Masucci e La madre; nell’88, con Momenti
poetici e Ritratto della duchessa di San Donato; nel ’90, con tre
Ritratti, del duca Di Noia, di R. Pantaleo, di G.B. Lorenzo;
nel ’91, con Fiori bugiardi e Ritratto del sig. Costanzo di Marzo.
Alla Mostra di Milano del 1865 espose le opere Amilcare fa giurare ad
Annibale odio eterno contro i Romani e Un paggio. Nel 1870 fu
presente a Salerno, all’Esposizione di Agricoltura e Commercio, dove riscosse
enorme successo e dove fu premiato con medaglia d’argento per l’opera
Ritratto dell’arch. D’Amore; nel 1873 all’Esposizione Universale di Vienna;
a Torino nel 1875, con Cacciagione e nel 1877, con Costumi napoletani.
Nello stesso anno si presentò alla Mostra Nazionale di Napoli con Spirito e
materia; nel 1882 alla Mostra di Brera a Milano, meritando anche qui un
vero trionfo con l’opera I coniugi Sannini; nel 1882 e nel 1883
all’Esposizione Nazionale di BBAA di Roma con la tela Ritratto di signora;
nel 1886 a Genova, con Ricordi (Roma, Galleria Nazionale d’Arte moderna).
Fu pittore solitario, alieno da correnti o da gruppi; dipinse con pennellate
rapide e sciolte, corpose e sensuali, con forti giochi luministici, spesso
sfruttando il mezzo fotografico. Eccellente ritrattista (Ritratto di Matteo
Schilizzi, Ritratto della signora Colella, Ritratto della moglie, Donna che
suona il mandolino), lodato come uno dei migliori del tempo da Vittorio
Imbriani e accomunato addirittura a Degas e a Manet, tanto che i suoi ritratti
femminili divennero avvenimenti di alto interesse nell’ambiente artistico
napoletano. Sue opere sono conservate in vari musei e luoghi pubblici: Galleria
Pitti di Firenze, Ritratto d’uomo; Museo di San Martino, Napoli,
Ritratto di Antonio Villari; Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli,
Ritratto del compositore di opere buffe Valentino Fioravanti (dono di
Francesco Florimo) e Ritratto del compositore F. Mendelssonh Bartholdy,
1888; Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, Dama in décolleté; Banco di
Napoli, Povera mamma. Dipinse anche opere sacre, come dimostrano le tele
Mater dolorosa e Immacolata Concezione, Napoli, collezione privata.