Renda Giuseppe
(Polistena ( RC ), 1862 (
1859 ? ) – 1939)
Scultore, studiò all’Accademia di Belle Arti di Napoli, allievo di Gioacchino
Toma, Stanislao Lista e Tommaso Solari, assumendo nel tempo un atteggiamento
intollerante verso l’accademia e avvicinandosi ai cosiddetti Cospiratori del
Vomero, i pittori Casciaro Biondi Pratella. Fu uno degli esponenti più illustri
dell’art nouveau, autore di importanti monumenti civili e funerari e di
bronzetti erotici, Dopo, Estasi, di gusto liberty, che sprigionano
la joie de vivre di una letteraria belle époque. La sua
ispirazione gli derivò dalla letteratura verista prima e da una compiaciuta
esaltazione della bellezza muliebre. Si fece conoscere alla Promotrice
napoletana del 1884, svolgendo in seguito intensa attività e partecipando a
numerose esposizioni nazionali (Palermo, 1891, con Angelo caduto e
Così mi ami; Milano, 1894 e 1906, con La Fortuna; Firenze, 1896, con
Prima ebbrezza; Torino, 1898, con Voluttà e Ondina;
Verona, 1900) e internazionali (Barcellona, 1894, 1898, 1907; Monaco di Baviera,
1896, con un’opera già esposta, Prima ebbrezza, per cui ebbe la medaglia
d’oro, 1899, con Clara, 1901; Pietroburgo, 1898, con Estasi e
1902; Strasburgo, 1898; Parigi, 1900, con Monelli Napoletani, opera
premiata; Vienna, 1901; Bruxelles, 1903; St Louis, 1904, con Dopo, che
gli fece avere la medaglia d’oro; Buenos Aires, 1910; San Francisco, 1915). Tra
i monumenti realizzati è notevole quello dedicato al Generale Enrico Cosenz,
modellato nel 1910 e sistemato nei giardini della Riviera di Chiaia a Napoli.
Nella stessa città un Busto di Tommaso Campanella nell’atrio
dell’Università, e uno di Leopardi nel Liceo Genovesi. Un Monumento ai
Caduti a Castellammare di Stabia e un altro a Pazzano. Nella Galleria
Nazionale d’Arte Moderna di Milano il bronzetto Violetta, 1908; nel Museo
d’Arte Moderna di Roma Ondina; nella Pinacoteca di Ascoli Piceno il
bronzo Estasi. Molto interessanti e conosciute le sue Tanagrine;
piacevoli anche i suoi Presepi, in argilla. Fu membro della Società Reale
di Bruxelles e Professore onorario dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, 1912,
città in cui godette di vasta popolarità, se persino lo scultore Achille d’Orsi,
uno dei massimi esponenti del Verismo, ricorreva a lui per risolvere alcuni
problemi di tecnica. Indicativi i titoli delle sue opere: Colpo di vento, Il
sogno, Non mi toccare, Gioia di vivere, Fortuna, La danza, Bambina con cerchi.
Pur tuttavia Renda non fu immune da una produzione macchiettistica, di tipo post
- gemitiano, con abbondanza di scugnizzi e ciucci, ma tutto questo non fu un
fatto attribuibile esclusivamente all’artista quanto dovuto al contingente e al
clima retrivo e piccolo borghese della società meridionale del tempo. Fu
presente alla Mostra Calabrese d’Arte Moderna del 1920 a Reggio Calabria,
esposizione alla quale prese parte anche la figlia TERRA. Nel 1936 alla 3a
Mostra Sindacale d’Arte della Calabria a Reggio S.M. il Re acquistò l’opera
Donne di Tiriolo. Alla 2a Mostra d’arte di Polistena del 1955, nella sala
retrospettiva, fu presentato il bronzo Dopo, già esposto a Saint Louis.
Una sua opera, La Fortuna, alta 7 metri, fusa in bronzo dall’originale in
gesso, è stata sistemata nell’atrio della sede della Banca Antoniana Veneta di
Polistena.