Cesare Maggi (Roma, 1881 - Torino, 1961)

 

 


Nato a Roma il 13 gennaio 1881, giovanissimo fu allievo di Vittorio Corcos a Firenze, a Napoli di Gaetano Esposito (1898), e nel 1899 a Parigi di Fernand Cormon. Trasferitosi a Torino, si iscrisse all'Accademia Albertina (dove più tardi ottenne la cattedra), sotto la guida di Giacomo Grosso.
Esordì alla Biennale di  Venezia nel 1905 con Mattino in festa; nella città lagunare sarà presenza costante fino al 1926. Alla Promotrice di Firenze del 1907 presenta Almeno c'è il fuoco. Attratto agli inizi dalla tecnica divisionista, caratterizzata da rigoroso puntinismo, dopo il 1915 abbandona questo stile, creando un personale linguaggio nei temi prediletti: l'autunno, i paesaggi velati dall'alba, i tramonti, l'alta montagna innevata (Alta Montagna, 1914; Il Cervino d'Estate, 1925-30; La Catena del Monte Bianco, 1932-37; Pascolo d'Autunno; Prima neve e Chiesetta alpina, Roma, Galleria Nazionale d'Arte moderna, Neve in montagna; Marzo a Ponte di Legno, Torino, Galleria d'Arte moderna), ma anche ritratti (Ritratto del conte Eugenio Alberti di Pessinetto, 1912, Torino, Galleria d'Arte moderna; La figlia del sindaco, Torino, collezione privata; Gli infanti Coda-Zabetta, 1921; Autoritratto, 1951), nature morte (Fiori, 1920; Rose; Natura morta con la collana, 1935 ca.) e marine (La chiesetta di Sant'Empelio a Bordighera; La Maremma, 1923; Marina di San Remo, 1924).



Giorgio Catania




BIBLIOGRAFIA:

 

Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino 1972

 

A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni, Milano 1962

 

R. Simoni, Cesare Maggi, catalogo della personale, Livorno 1930

 

U. Malvano, Cesare Maggi, in Catalogo della X Biennale di Venezia, Venezia 1912

 

 

 

 

SITOGRAFIA:

 

Cesare Maggi - Museo del Paesaggio