Nato a Capodistria
nel 1824, venne notato dal medico di famiglia che avendolo in cura per
una grave malattia segnalò le sue capacità artistiche. Si iscrive quindi
all’Accademia di Venezia che frequenta nei primi anni ’40 con profitto.
Fu in contatto con i già affermati Ippolito Caffi e Antonio Zona che
frequentavano con lui il Caffè della Calcina alle Zattere che certamente
lo influenzarono. Nel 1848 è a Vienna dove viene espulso per i famosi
fatti irredentisti. Ritornato a Venezia vende ben cinque marine nel
1853. E’ attivo anche in ambito sacro per la sua città natale dove
licenzia la pala dei SS. Pietro e Paolo per la Cattedrale di
Capodistria nello stesso anno. Realizza negli anni ’60 una buona serie
di ritratti (Capodistria, Museo Regionale) e il ritratto di Dante
con Pola sullo sfondo (Capodistria, Palazzo Gravisi-Barbabianca) nel
1867. Molte le piccole tavole con vedute di Capodistria o dei paesaggi
limitrofi. Al motto di “quanto si è meno considerati, tanto si è liberi”
muore nella città istriana nel 1894.