Pietro Fragiacomo (Trieste 1856 - Venezia 1922)
 


 

Nacque a Trieste da Domenico Fragiacomo, di Pirano, cuoco venuto a lavorare in città. Nel 1868, all'età di dodici anni, si trasferì con la famiglia a Venezia. Studiò alle Scuole Tecniche di Campo San Felice, senza che nessuna vocazione precoce e irresistibile lo avesse votato alla pittura. Incominciò l'apprendistato come falegname.
Dal 1871 al 1877 visse a Treviso e trovò un impiego nelle officine della Società Veneta di Costruzioni Meccaniche: fece prima il tornitore, poi il fabbro.
Tornò a Venezia, dove il padre aveva preso in affitto il Caffè Lazzaroni in Frezzeria. Disoccupato, tentò di entrare, senza fortuna, nelle officine Neuville alla Giudecca, e allora decise di iscriversi ai corsi superiori all'Accademia di Belle Arti che frequentò per un anno, avendo per maestri il Viola (prospettiva) e G. Ciardi (paesaggio).
Nel frattempo stringeva amicizia con Giacomo Favretto e con Ettore Tito. Quest'ultimo, che conobbe tra il '78 e il '79, era più giovane di lui di due anni, e fu suo buon compagno per molti mesi nel lavoro di pittura dal vero.
Andavano spesso a dipingere in Quintavalle dietro San Pietro in Castello; Favretto invece, all'epoca in cui Fragiacomo lo conobbe, era già noto, poiché colse la prima affermazione nel 1873 con La lezione di anatomia, esposta a Brera. Era più anziano di sette anni, e gli fu presentato da un amico comune affinché giudicasse i suoi piccoli 'studi dal vero'.
Nonostante l'amicizia e la comunanza spirituale con i due grandi artisti, Fragiacomo mantenne un proprio temperamento forse per il fatto che incominciò a dipingere a ventiquattro, venticinque anni, quando la sua formazione spirituale era già avviata.
Esordì a Torino in occasione dell'Esposizione del 1880, e Ugo Ojetti notò e sottolineò "l'esposizione precisa e la forza di commozione umana della sua arte"; raggiunse quindi la prima vera affermazione alla Triennale di Milano del 1891, dove espose il quadro intitolato Pace, che gli valse il Premio "Principe Umberto".
Un'altra opera dal titolo D'inverno fu acquistata, sempre alla Triennale, dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma. Fra il 1889 e il 1892 si recò a Parigi, a Monaco e a Costantinopoli, e fu spesso premiato alle mostre collettive (anche straniere) cui partecipò.
Fu accolto alla Biennale veneziana per ben sedici volte (dal 1895: con una personale nel 1910 e una nutrita retrospettiva nel 1924).
Nel 1914 vinse il concorso a soggetto libero per il premio fiorentino Stefano Ussi.
Lirico del paesaggio, predilesse i motivi marinari della laguna, che comunicano, attraverso la pittura, tutta la sua emozione, il suo sentimento d'amore per quel mare piatto che lambisce strisce di sabbia affioranti dall'acqua.
Fragiacomo prepara il dipinto a larghi piani sintetici, preferibilmente chiari, discostandosi da essi con padronanza delle mescole: ciò gli consente di controllare l'effetto visivo del "colore madre" anche a quadro compiuto.
 

 

 

Walter Abrami