Salvatore Fergola.
Inaugurazione della ferrovia Napoli-Portici.
Figlio di Teresa Conti, fratello
di Francesco (I) e padre di Francesco (II),
Salvatore,
dopo gli studi di letteratura ed architettura,
si dedica al vedutismo seguendo le
orme paterne, nello stile di Jakob Philipp Hackert. Allievo all'Ufficio
topografico di Napoli, già dai primi lavori riscuote l'attenzione della
corte borbonica, la quale sarà una delle sue principali committenti. Nel
1819 il futuro re
Francesco I
gli commissiona alcune vedute
napoletane: Napoli da Capodimonte,
Napoli
dalla Marinella,
Napoli
dal Ponte della Maddalena
e Veduta dell'orto botanico.
Nello stesso anno viaggia assieme a
Francesco I
nel regno delle due Sicilie, per dipingere luoghi di queste regioni e
contemporaneamente dipinge: L'Antico sepolcro in Santa Maria di Capua
(Caserta, Palazzo Reale). Dal 1821 lavora a Castellammare, Caserta e
San Leucio. Nel 1826,
presenta alla Mostra napoletana diversi paesaggi: Airola; Il bosco
della Ficuzza; Una grotta sulla strada a Capodimonte; L'isola dÈ Galli;
Il Molino della pietra a Castellamare; Il ritorno della Real Famiglia da
Montevergine.
Nel 1827, viene nominato
professore onorario al Real Istituto di Belle Arti.
Nel 1830, diviene pittore di corte e accompagna la famiglia reale a
Madrid e a Parigi. Nel
1839
ottiene l'impiego alla Reggia per le pitture di decorazioni e di
paesaggio.
Tra le sue opere più note: Il
getto della prima pietra della Cappella al Campo di Marte
(Caserta, Palazzo Reale); L'inaugurazione della Ferrovia
Napoli-Portici; La strada ferrata di Castellammare del 1845;
Interno della Sala Tarsia con i prodotti di arti e mestieri;
Il ponte sul Garigliano (Napoli,
Museo di Capodimonte);
La cascata (Museo di San Martino);
Caino perseguitato dall'ira di Dio
datato 1849 (Napoli, Palazzo Reale); Caino e Abele (Napoli, Avvocatura
dello Stato); Naufragio di Nisida
(Napoli, Palazzo Reale);Gesìr che placa la tempesta (Museo di Capodimonte); San
Francesco di Paola in orazione; Cristo nell'orto, datato 1858
(Napoli, Galleria dell'Accademia di Belle Arti); Riposo dalla fuga in
Egitto (Napoli, Palazzo Reale).