Placido Fabris   (Pieve Pelago d'Alpago 1802 - Venezia 1858)

 

 

Placido Fabris nasce a Pieve d’Alpago presso Belluno il 29 agosto del 1802. Dal 1816 è allievo dell’Accademia di Belle Arti di Venezia dove entra in contatto con l’ambiente tutto neoclassico (protetto da Canova). Completati gli studi nel 1824, si trasferisce a Trieste divenendo il “nemico” di Giuseppe Tominz con il quale si batte per ottenere il ritratto dei borghesi cittadini. Nella città giuliana vi rimane sino al 1831 eseguendo alcuni ritratti di prima grandezza, soprattutto di famiglia (Ritratto dei coniugi Grisoni o il Ritratto della famiglia Dannecker). Nel 1832 è di nuovo a Venezia dove espone con favore della critica e viene nominato socio onorario dell’Accademia. Decide quindi di soggiornare a Milano, dove vi rimane circa due anni. Nel 1836 a Venezia inizia un’intensa attivita di copista dei dipinti antichi del Quattrocento e Cinquecento veneziano. Colpito, purtroppo, da una malattia che gli prende il sistema nervoso, è costretto a tornare a Pieve d’Alpago. Tra il 1839 e il 1840 lavora tra Trieste e Venezia esponendo opere di carattere religioso ispirate ai maestri antichi. Nel 1844, probabilmente conscio della sua condizione di malattia, dona ben dieci dipinti all’Accademia di Venezia. Nel 1847 in qualità di grande copista viene chiamato da Metternich per realizzare la Madonna degli alberetti di Giovanni Bellini. Per sfuggire al 1848 decide di recarsi a Londra ma la nave che trasporta le sue opere si inabissa a Ragusa in Dalmazia. Provato dalla triste esperienza, al suo ritorno dipinge pochissimo. Muore nel 1859 in casa del fratello a Venezia.

 

 

Matteo Gardonio

 

 

BIBLIOGRAFIA:


Placido Fabris (1802-1859) Disegni dalla collezione civica di Pieve d’Alpago e ritratti di famiglia, Belluno 2002.