Eugenio De Blaas
(Albano Laziale 1845 – Venezia 1931)
Egli è figlio di Karl De Blaas, professore all’Accademia di Venezia
prima e di Vienna poi e pittore nazareno, e fratello del meno noto
Giulio. Nato ad Albano Laziale, nella campagna romana, il 24 luglio del
1843, dimostra sin da giovane un talento per la pittura che,
naturalmente, viene seguito con passione dal padre. Nel 1856 la famiglia
si trasferisce a Venezia dove inizia a frequentare i corsi tenuti da
Karl all’Accademia. I risultati non tardano ad arrivare e la vena
pittorica di Eugenio ben si sposa con i soggetti storici propugnati tra
le aule veneziane. Vince il premio Selvatico e nel 1860 già espone nelle
sale dell’Accademia. Il padre certamente lo spinge nell’iter accademico
ed egli nel 1862, quindi a soli diciannove anni, è nominato Socio d’Arte
dell’Accademia di Venezia. Indissolubile il legame con l’Accademia che
lo farà Professore Onorario di Pittura dal 1884 al 1890. Viaggiatore
intelligente, segue il padre a Vienna nel 1860 per affrescare l’Arsenale
della città asburgica, e poi da solo in Francia, Olanda e Belgio.
Licenzia nel 1863 la sua prima opera d’un certo rilievo: la pala
d’altare per la parrocchiale di San Valentino di Merano (oggi a Bolzano,
Domus Mercatorum) dove dimostra già un interesse verso il paesaggio ed
un verismo di timbro idilliaco. Tra gli anni ’60 e ’70 espone con
regolarità a Venezia sia negli spazi dell’Accademia sia alla Promotrice
di Belle Arti dove, fra l’altro, presenta opere di gusto romano, dovute
a brevi soggiorni laziali. Da qui in avanti diviene quel pittore
riconoscibilissimo: tematiche di genere, per lo più ambientate a Venezia
e con protagonista una giovinezza sorridente e vivace, contraddistinte
da una materia smaltata e dai colori sgargianti che, a volte, toccano
punte così elevate da sentirne la freddezza d’esecuzione ma di
percepirne le cromie. La sua Ninetta (La lavandaia) esposta
all’Esposizione Nazionale di Venezia del 1887 suscita diverse
discussioni per il conturbante soggetto. Fu possente ritrattista (tra
tutti spicca quello dell’uomo d’affari Philip Morris e della duchessa
Ersilia Canevaro, quest’ultimo al Museo Revoltella di Trieste).
Influenzò molti pittori di passaggio a Venezia e aiutò gli artisti
austriaci lì residenti. Espose anche a Torino nel 1898. Morì a Venezia
nel 1931. Fu un artista prevalentemente da committenze private e, non
casualmente, lo troviamo oggi presente nel mercato internazionale.
Matteo Gardonio
BIBLIOGRAFIA:
A. M. Comanducci,
Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni.
Milano 1962
Dizionario
Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al
XX secolo. Torino 1972
Thomas Wassibauer, Eugen von Blaas (1843-1931). Das Werk /
Catalogue raisonné 2004