Jacopo D’Andrea (Rauscedo 1819 - 1906)
 

 


Nato a Rauscedo, piccolo borgo del Friuli occidentale, il 5 febbraio del 1819, nel 1835 su interessamento del cappellano del paese entra all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ottiene da subito premi e successi vari nel percorso accademico e si distingue con l’opera di carattere biblico Booz e Ruth (Pordenone, Seminario Vescovile) del 1841, destinata alla Villa dei Morpurgo a Brugnera. Nel 1846 vince l’Alunnato a Roma per tre anni; realizza una serie di dipinti legati a tematiche storico-letterarie e religiose, tra i quali spicca Nabucodonosor ai piedi del profeta Daniele (Venezia, Ca’ Pesaro). La consacrazione definitiva arriva nel 1855, quando, la visita tra le lagune di Francesco Giuseppe I gli dà la possibilità di realizzare un’imponente tela sul soggetto Giovanni Bellini e Alberto Durero festeggiati dagli artisti veneziani (Vienna, Osterreichisches Galerie Belvedere). L’opera viene esposta all’Esposizione di Belle Arti di Venezia nel 1856 e riscuote unanimi consensi. Negli anni ’60 è a Parigi e partecipa nel 1863 alla Nona Esposizione di Versailles. Tornato a Venezia nel 1872 prende il posto del conterraneo Michelangelo Grigoletti alla cattedra di “disegno della figura” all’Accademia di Belle Arti, dove insegnerà sino al 1899. Negli anni ’80 venne soppiantato da tutta quella nuova generazione che aveva mandato in soffitta i quadroni storici, diminuendo quindi la sua attività ed incentrandosi sull’insegnamento. Nel 1883 gli venne conferito il Cavalierato dell’Ordine della Corona d’Italia. Entrò in conflitto con il direttore dell’Accademia Cantalamessa che lo espropriò del suo studio nel 1896. Morì completamente dimenticato nel 1906.
 

 

Matteo Gardonio

 

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

Stefano Aloisi, Vania Gransinigh, Jacopo D’Andrea. Un pittore friulano dell’Ottocento a Venezia, San Giorgio della Richinvelda 1996

 

 

SITOGRAFIA:

 

Jacopo D'Andrea tra storia e romanticismo