Filippo Carcano (Milano 1840 – 1914)
Margherita Pusterla s'incammina al patibolo, 1869, olio su tela, 180 x 260 cm. Sotheby's - Milano
Filippo Carcano nasce a Milano il 25 settembre 1840.
Entrato
all'Accademia di Brera nel 1855, nel 1858 diviene allievo dell'Hayez.
La piccola fioraia, 1861-62, olio su tela, cm. 160 x 120. Valdagno (Vicenza), collezione privata
Nello stesso anno dipinge La piccola fioraia, dove emerge l'adesione dell'artista alla corrente realista. Il dipinto, presentato a Brera nel 1864, non ottiene il consenso della critica, che lo ritiene il frutto di una tecnica derivata dalla fotografia. In quegli anni, d'altronde, il dibattito sull'utilizzo lecito della nuova tecnica, applicata all'arte, era il tema di maggior interesse. Se quasi tutti i pittori utilizzarono la fotografia come supporto mnemonico delle loro opere, o per indagare sulle molteplici varietà della luce, o come visione di anteprima dell'opera, questo veniva fatto spesso in gran segreto, temendo di venire criticati.
Filippo Carcano, Una lezione di ballo, 1865, olio su tela, cm. 129 x 164. Torino, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea.
Eguale sorte avrà il dipinto Una lezione di ballo, esposta a Brera nel 1865; un dissenso che si rinnoverà ancora, tre anni dopo, quando l'artista si presenta nuovamente a Brera con il dipinto Una partita al bigliardo (1867). Benché osteggiato dalla critica, Carcano non si lascia scoraggiare e continua a presentare i suoi lavori in diverse Esposizioni italiane. Nel 1874 è nominato socio onorario dell'Accademia di Brera e nel 1878 vince il premio Mylius con il dipinto Buon cuore infantile. Da questo momento per Carcano inizia un periodo di consensi e di successo commerciale che valicherà i confini italiani. Nel 1879 è ancora a Brera, nel 1880 partecipa all'Esposizione Nazionale di Milano, ottenendo un grande successo.
L'ora del riposo durante i lavori dell'Esposizione del 1881. Olio su tela, 69 x 120 cm. Milano, Civico Museo d'Arte Moderna
Nel 1881 alla Nazionale di Belle Arti di Milano presenta L'ora del riposo durante i lavori dell'Esposizione del 1881; nel 1882 vince il premio Principe Umberto con Piazza San Marco a Venezia. Negli anni Ottanta, inizia anche una produzione di nature morte, molto vicine a quelle di Emilio Longoni e Giovanni Sottocornola. Nel 1897, vince per la seconda volta il premio Principe Umberto alla Triennale di Brera, con Cristo che bacia l'Umanità. Dalla metà degli anni Novanta è presente, come organizzatore o membro della giuria, alle principali manifestazioni artistiche in Lombardia. Muore a Milano il 19 gennaio 1914.
BIBLIOGRAFIA:
Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino 1972
A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni, Milano 1962
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