Giuseppe Cominetti (Salasco 1882 - Roma 1930)

 

 

 

Giuseppe Cominetti, pittore, scenografo ed illustratore, nacque a Salasco il 28 ottobre 1882.
Frequentò per un breve periodo l'Accademia Albertina di Torino sotto la guida del Milani. Trasferitosi in Liguria, al seguito della famiglia, visse prima a Lavagna, poi a Genova, dove aprì il proprio studio, ritrovo di letterati ed artisti genovesi.
Frequentò Plinio Nomellini, Rubaldo Merello e Leonardo Bistolfi, i quali influenzarono non poco la sua pittura, vibrante e dai colori accesi. Dal 1903 al 1909 prese parte a tutte le collettive della Promotrice genovese ed alla Triennale di Milano.

Nel 1907, presentò a Genova I conquistatori del sole, opera realizzata con tecnica puntinista,  che quasi subito abbandonò per un simbolismo, rielaborato dal divisionismo. Invitato a Parigi per il Salon del 1909, si stabilì nella capitale francese, dove aprì uno studio prima a Montparnasse, poi a Montmartre. Durante questo periodo parigino conobbe Picasso, Modigliani e Utrillo, senza peraltro modificare il suo stile pittorico. Durante il grande conflitto mondiale, coinvolto dalle sofferenze della guerra, dipinse: Tre fanti feriti; Soldati e Cavalli Morti, 1916; Morti in una postazione di artiglieria, 1917; Trincea dopo il combattimento, 1918. Rientrato in patria nel 1919, divenne brevemente Membro del Gruppo Futurista Genovese (con Sesto Canevallo ed Enrico Castello). Nel 1920 raggiunse a Roma il fratello Gian Maria (scrittore, drammaturgo, critico d'arte e direttore di teatro); ove si dedicò all'allestimento del dramma Il Nino beffardo del Bernini. Tra il 1922 e il 1929 operò intensamente nella scenografia (messa in scena per: La cena delle beffe, Il diluvio, Le tre melarance, Cola di Rienzo). Nel 1927 espose a Roma nel Ridotto del Quirino. Una delle sue ultime opere fu il Ritratto del Dottor Gatti, realizzato nel 1928, poco prima di un incidente che lo rese infermo. Si spense a Roma 21 aprile 1930. Nel 1956, il Comune di Roma gli dedicò una retrospettiva, nel Palazzo delle Esposizioni, seguita da quella del 1960 alla Quadriennale Nazionale d'Arte.

 


Giorgio Catania

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler, Leipzig 1992

 

G. Beringheli, M. Bernardi, G. Carandente, Giuseppe Cominetti, catalogo della mostra, Torino 1973

 

Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino 1972

 

F. Bellonzi e T. Fiori, Archivi del Divisionismo, Roma 1968

 

A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni, Milano 1962