Luigi Cima nasce a Villa di Villa (Belluno) il 5 gennaio 1860. Dopo aver completato gli studi tecnici a Feltre, si trasferisce a Venezia per iscriversi all'Accademia di Belle Arti, dove segue i corsi di Eugenio De Blaas. Si dedica con preferenza a scene di vita lavorativa di campagna e montagna del feltrino, al paesaggio animato con figure di acuto verismo, alle scene di vita veneziana ed al ritratto. Completati gli studi artistici, intraprende dall'inizio degli anni Ottanta una serie di fitte partecipazioni alle principali rassegne pittoriche nazionali; nel 1881 esordisce alla Permanente di Venezia con Casa rustica, Un rivo a Venezia, Al mercato, ottenendo numerosi consensi. Il quadro Il ritorno dal pascolo, presente alla mostra di Torino del 1884, viene acquistato dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. Nello stesso anno partecipò anche alla Permanente di Milano e alla rassegna della Società di Belle Arti di Verona, con Rio dei secchi e Cortile rustico. Nel 1886 espose alla prima mostra della Permanente di Milano tre opere, delle quali Interno di San Marco a Venezia (Preghiera a San Marco), venne acquistata dal commendator Federico Milyus. Faranno seguito le esposizioni di Venezia del 1887, dove Cima espose Beniamino e Angoscie materne, Estate e Aprile, con un evidente debito alla pittura di Luigi Nono; l'esposizione del 1891 a Monaco di Baviera con Il lavoro dei campi e Il ritorno dal mercato, descrizione di vita quotidiana della città natale; la Biennale veneziana del 1895 con Nevicata e Vacche alla pozza; quella del 1897 con I fabbri. Nello stesso anno a Verona presenta La capraia; all'Esposizione Nazionale di Torino del 1898 Alla sagra del villaggio; a Milano nel 1900 In primavera. Dopo l'esposizione veronese del 1902, con Ultimi giorni d'autunno e La veglia dei poveri, Cima smette di partecipare a rassegne ufficiali.
BIBLIOGRAFIA:
Ottocento Veneto. Il Trionfo Del Colore. Canova 2004
Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino 1972
|