Amos Cassioli nasce ad Asciano il 10
agosto del 1832.
Inizia, dodicenne, gli studi di
musica e di letteratura al Seminario di Arezzo. Nel 1848 è costretto ad
interromperli per la morte del padre, e a far ritorno al suo
paese. Dal 1850, grazie al sostegno di una signora senese prima e del
Granduca di Toscana poi, frequenta l’Istituto d’Arte di Siena dove
diventa allievo di Luigi Mussini che lo ammette alla Scuola del Nudo.
Nel 1856 riceve la commisione per La Immacolata Concezione
per la Colleggiata di Casole d’Elsa. Tra il 1856 e il 1860 soggiorna a
Roma grazie ad una borsa di studio assegnatagli dal Granduca di Toscana.
Frequentando la "Scuola Libera del Nudo" all’Accademia di Francia,
Cassioli entra in contatto con artisti italiani, quali Pietro Tenerani,
Tommaso Minardi e con artisti tedeschi e francesi, fra gli altri,
Gustave Moreau, Edgar Degas e Jean Jacques Henner. Da questi scambi
nasce nel pittore l’interesse per il "Naturalismo" e per un’intensa
ricerca psicologica. Tratti questi che influenzeranno la sua attività di
ritrattista, l’Autoritratto del 1859 (Siena, Soprintendenza) o i
ritratti di Stanislao Pointeau del 1859 e del 1861. Con il cartone della
Battaglia di Legnano (1860), vince il concorso indetto dal
Governo Provvisorio della Toscana. Il grande dipinto che seguirà,
terminato solo nel 1870 (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo
Pitti, impone il Cassioli all’attenzione dei contemporanei come pittore
di storia. Si trasferisce a Firenze e partecipa all’Esposizione
Nazionale con tre ritratti e nel 1866 espone all’Accademia il suo
Lorenzo de Medici che mostra a Galeazzo Sforza le suppellettili da lui
raccolte (Siena, collezione Chigi Saracini; cartone, 1865, Roma,
Galleria Nazionale d’Arte Moderna). L’opera riscuote un enorme successo,
viene premiata nel 1868 al secondo concorso governativo di Firenze. Le
opere che seguono mostrano tematiche più vicine alla sensibilità
romantica. Nel 1873 su commissione del Comune di Siena l’artista termina
la grande tela raffigurante Provenzan Salvani liberamente affissosi
nel Campo di Siena, premiata all’Esposizione di Vienna dello stesso
anno e collocata nel Palazzo Pubblico nel 1875. Nel frattempo lavora a
una Francesca da Rimini (1870), e alla Madonna del pensiero
(1874, per la famiglia Bichi Ruspoli), opera questa che trova molto
apprezzamento in Inghilterra tanto da aprire al pittore il mercato
artistico internazionale. Riceve infatti varie commissioni dal signor
Enrico Strine, che fa conoscere le sue opere a Londra; intrattiene
rapporti con Albert Goupil, che colloca le sue opere in Francia e con il
mercante Joan Rollender di Bruxelles. Tra il 1884 e il 1886 porta a
compimento, con l’aiuto del figlio Giuseppe, due grandi scene ad
affresco, La battaglia di Palestro e La battaglia di San
Martino, nella Sala dedicata a Vittorio Emanuele nel Palazzo
Pubblico di Siena, che affiancano gli affreschi di Pietro Aldi e Cesare
Maccari. Nel 1885 dona al Comune di Siena Il giuramento di Pontida.
Gli interventi nella Cappella Franci del cimitero della Misericordia a
Siena (1887), e nella Cappella Guerazzi nel cimitero di Livorno,
terminata ad affresco dal figlio Giuseppe, sono le sue ultime opere.
Cassoli muore a Firenze il 17 dicembre 1891.