Giulio Carlini (Venezia 1826 o 1830 – 1887)
Le notizie
biografiche su questo pittore risultano piuttosto scarse e anche la data
della nascita è incerta; fu allievo di Lipparini all'Accademia di
Venezia e nel corso della sua vita fu suggestionato da varie influenze
pittoriche poiché viaggiò per motivi di lavoro e per soddisfare vari
committenti anche all'estero. Dipinse soprattutto quadri storici, di
genere e ritratti; in questi rivela "un senso mite e gentile della vita
intima della sua campagna", come suggerisce il professor Franco Firmiani;
lavorò molto in Veneto e anche a Trieste. Lasciò affreschi in chiese e
palazzi di Venezia, di Padova e di Rovigo. Sono piuttosto noti alcuni
ritratti di personaggi veneziani illustri appartenenti agli arredi del
Caffè Florian nella città lagunare. Pure a Venezia espose con successo
al Circolo Artistico e nel 1882 fu a Vienna; l'anno seguente andò in
Germania a Monaco di Baviera. Nel 1885 alla Promotrice torinese presentò
un'opera che fu acquistata dal re Umberto I raggiungendo notorietà e
fama. Pittore eclettico e fantasioso, talora magniloquente, ammiratore
dei maestri veneziani del Cinquecento, trattò con spontanea vocazione i
soggetti storici, preoccupato principalmente di far emergere nella
rappresentazione figurativa i valori morali inerenti agli episodi
considerati. Dipinse anche quadri religiosi; malgrado una certa
trascuratezza nel disegno, le sue opere migliori si distinguono per la
ricchezza cromatica, il sapiente uso delle tinte "calde" e per il
carattere affabile e spigliato del racconto.
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