Dimostra fin da giovane una predisposizione per la pittura di paesaggio
e perciò il principe di Condè decide di sovvenzionare i suoi studi a
Parigi. Dal 1778 al 1780 frequenta l'Accademia seguendo il corso di
pittura di storia, ma continuando a praticare il genere paesistico.
Sempre grazie al Condè è raccomandato al cardinale de Bernis
ambasciatore di Luigi XVI presso la sede pontificia. Nel 1783 si reca
quindi a Roma con l' idea di un soggiorno di studio, secondo l'usanza
allora in voga per ogni pittore che volesse perfezionare la propria
formazione.
Ha modo di maturare il suo stile con frequenti uscite nella campagna
romana: suoi modeli
sono
evidentemente i grandi maestri del paesaggio ideale, primo tra tutti
Claude Lorrain, e non di meno le opere romane di P. Hackert e del
Valencienne. Nel 1793 a causa dei moti antifrancesi a Roma il Boguet
passa a Firenze, dove partecipa ai lavori nella Villa di Poggio
Imperiale. È poi a Pistoia dove decora con paesaggi una galleria in
Palazzo Tolomei. Nel 1795 torna a Roma dove si stabilisce
definitivamente. È noto dall'esame dei suoi carteggi il coinvolgimento
e la posizione di rilievo del Boguet nel cosmopolita ambiente culturale
romano.
Molteplici e di alto livello le ordinazioni che deve soddisfare:
innanzitutto la committenza napoleonica per cui realizza, tra il 1796 e
il 1802, alcuni dipinti con scene delle battaglie vinte nella Campagna
d' Italia e, nel 1811, decorazioni nel Palazzo del Quirinale. Nel 1813
vede confermato il proprio successo in Italia con l'elezione ad
Accademico di San Luca. La sua fama continua tuttavia ad esser grande
anche in Francia dove, pur inviando ripetutamente opere ai Salon
parigini il Boguet non torna mai più: è sepolto infatti a Roma, sua
patria adottiva, nella chiesa di San Luigi dei Francesi.
Sabina Sorrentino
tratto da
Punti di Vista
per gentile concessione di:
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Edizioni della Laguna