Domenico
Baccarini,
pittore, scultore, grafico ed illustratore, nasce a
Faenza il 16 dicembre 1883.
Si forma alla scuola d'Arte e
Mestieri Minardi di Faenza, allievo di Antonio Berti.
Giovanissimo,
si dedica alla
ceramica, eseguendo bozzetti, opere in gesso e terracotta; dal
1900 si appassiona alla pittura.
Nel 1901 e 1902 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Firenze,
dove conosce Giuseppe Viner e Raul da
Molin Ferenzona. Le sue precarie condizioni di salute lo costringono a
rientrare a Faenza.
Nel 1903 espone ad Imola ed a Lugo;
nel 1904
all'Internazionale di Roma
e
a Ravenna; l'anno seguente
alla Biennale di Venezia; nel 1906
all'Esposizione di Milano.
Sempre nel 1906 soggiorna a
Roma, dove conosce
U. Boccioni,
Gianni Prini,
G. Severini, lo scrittore G. Civinini,
il violinista A. Gasco e l'antiquario G. Sangiorgi.
Durante questo breve periodo romano, lavora per il giornale "La
Patria", eseguendo numerosi disegni.
Intensifica la produzione
dell'incisione e della scultura.
Muore
prematuramente
a Faenza,
stroncato dalla tisi, il 31 gennaio 1907.
Le sue poche opere, olii, disegni e pastelli
con propensione al sociale ed ai temi popolari,
quasi tutte conservate nella Pinacoteca Comunale di Faenza,
si possono catalogare nell'ambito
del "Simbolismo", del
"Divisionismo", e nell'ultimo periodo, della "Macchia".