Giovanni Bartolena
(Livorno
1866
–
1942)
Giovanni Bartolena
nasce a Livorno il 24 giugno 1866 da
famiglia benestante.
Nipote
del pittore
Cesare, apprese da questi i primi
rudimenti di pittura, per
iscriversi,
completati gli studi regolari,
all’Accademia di Belle Arti a
Firenze, dove seguì anche i
corsi di libera pittura tenuti da
Giovanni Fattori.
Sono di questo
periodo: Il Buttero, Soldati e
cavalli, Sosta nella cascina, Ponte
Vecchio a Firenze. Dedito
ad una dispendiosa vita mondana,
esordì
alla Promotrice di Torino
solamente nel 1892.
Nello stesso periodo, frequentando il Caffè Michelangelo,
conobbe e strinse amicizia con
Silvestro Lega e con Telemaco
Signorini. Presenziò successivamente
alle principali esposizioni
italiane:
nel 1896, partecipò con "Cavallo
morto" alla Prima Esposizione
Triennale d'Arte a Torino. Nel 1898,
in seguito ad un dissesto
finanziario che coinvolse la
famiglia, si trasferì a Marsiglia,
purtroppo senza esiti favorevoli, e
dopo sei mesi rientrò in Italia per
stabilirsi prima a Lucca, poi a
Firenze. Con l'inizio della prima
guerra mondiale, si recò a Fossa
dell'Abate, ospite di Plinio
Nomellini. Nel 1919 si stabilì
definitivamente a Livorno ed iniziò
quella produzione di nature morte,
vasi di fiori, paesaggi
livornesi fra cui Piazza a
Livorno, Pini a Quercianella,
Pescherecci a Livorno,
che lo resero famoso.
Nel 1927
espose a Milano una personale di
trenta quadri;
nel 1930 fu alla Biennale di Venezia,
l'anno successivo alla Quadriennale
romana.
Giorgio Catania