Filippo Anivitti (Roma 1876 - 1955)
Iniziò gli studi
all'Accademia Romana (1893-1899), allievo del Prosperi prima e
successivamente del Morani. Si dedicò al soggetto di genere ed al
ritratto, con l'utilizzo sia della tecnica all'olio che del pastello,
eccellendo nell'acquerello. Il suo interesse per il paesaggio, per
l'agro e l'ambiente
sociale ad esso legato, lo portò ad entrare nel
gruppo dei "XXV della Campagna Romana", fondato nel
1904 da
pittori per lo più provenienti dalla Società "In Arte Libertas", fondata
da Nino Costa nel 1886. L'Anivitti, dopo aver stilisticamente dimostrato
interesse per il divisionismo, adottò successivamente una salda
connotazione espressiva.
Intraprese
una intensa attività espositiva, partecipando alle principali rassegne
collettive nazionali:
nel 1921, alla Prima
biennale Romana; nel 1931 alla Quadriennale; a varie Biennali veneziane.
Sue opere
figurano nelle Gallerie d'Arte Moderna di Milano e Roma.
A.R.
Bibliografia:
Thieme-Becker,
Allgemeines
Lexikon der bildenden Künstler,
Leipzig 1992
Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani
dall'XI al XX secolo, vol.
I, Torino 1972
E. Benezit ,
Dictionnaire des Peintres, sculpteurs, dessinateurs et graveurs,
1976
A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni, vol.
I, Milano 1962
Galetti e Camesasca,
Enciclopedia della pittura italiana, I, Milano 1951
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