Domenico Augimeni (Palmi ( RC ), 1835 - 1911)



Di estrazione borghese, figlio di Teofilo e di Aurora Migliorini, il giovane Augimeri intraprese gli studi artistici prima all'Istituto d'Arte di Firenze e successivamente all'Accademia di Belle Arti di Napoli, sotto la guida di F. Palizzi e di D. Morelli, che lo considerò sempre uno dei suoi migliori discepoli, lo stimò e gli fu amico. Ritornato a Palmi, lavorò sopratutto in Calabria, dove si conservano la gran parte delle opere (molte delle quali non firmate). Partecipò alla Prima Esposizione Italiana di Firenze del 1861; alla Promotrice di BBAA di Napoli del 1874; alla Esposizione Generale di Torino del 1898, con l’opera Venditrice di fichi d’india e ancora a Torino nello stesso anno all’Esposizione di Arte Sacra; all’Esposizione Nazionale di Belle Art di Palermo del 1891/92; e a varie mostre internazionali: memorabili quelle di Parigi e di Vienna. Fu un eccellente ritrattista (Mendicante, Scugnizzo, Ritratto di balia, Giacca ‘i ferro, Marchese Gagliardi di Monteleone, Comm. De Lieto di Bagnara); ma dipinse anche paesaggi, quadri storici e di genere, d’arte sacra, di soggetto orientaleggiante; episodicamente fu scultore in creta. La sua opera più nota è il Ritratto dell’on. Rocco De Zerbi, Reggio Calabria, Municipio; nella stessa città, nell’ufficio di Presidenza della Provincia si trova il dipinto Contadini; mentre un altro ritratto dello stesso De Zerbi trovasi nel Municipio di Palmi. Altre sue opere: a Cittanova, nel Duomo, La Trasfigurazione, 1894, e San Girolamo; a Catanzaro, nel Duomo, La Sacra Famiglia; a Palmi, nella chiesa di S. Nicola, San Giuseppe col Bambino, e in quella del Crocefisso, San Giovanni fanciullo; a Cinquefrondi, nella Chiesa del Carmine, San Rocco. Alla Prima Mostra d’arte Calabrese di Catanzaro del 1912 venne esposto un Ritratto del sen. Rossi, mentre alla
Prima Mostra Calabrese d’Arte Moderna di Reggio Calabria del 1920 vennero esposti sei ritratti e L’addio dell’emigrante, opera di contenuto sociale nei modi di Patini. Alla 6a Mostra Calabrese di Reggio del ’31 vennero presentate Testa di moro, Donna che allatta, Contadina seduta, Contadina portatrice di cesto. Ebbe varie onorificenze (una Medaglia d’oro e il titolo di Cavaliere Ufficiale della Corona d’Italia) e la sua voce fu sempre riportata in testi di storia dell’arte ed enciclopedie (Brizio; Galletti - Camesasca; Monteverdi, Storia della pittura italiana dell’Ottocento, Bramante editore, Busto Arsizio, 1984; Comanducci; Treccani; De Agostini; La Pittura Napoletana dell’Ottocento, Pironti ). Il suo studio di Palmi fu frequentato da molti giovani allievi, tra cui lo scultore Michele Guerrisi.

 


Enzo Le Pera

 

 

BIBLIOGRAFIA:

 

Bénézit, Dictionnaire Critique Et Documentaire De Peintres, Sculpteurs, Dessinateurs Et Graveurs, 1948

 

Vollmer, Allgemeine Künstlerlexikon,  1999