Vincenzo Acquaviva,
pittore di genere, ritrattista, narratore
storico-letterario, nacque a Foggia il 5 agosto 1832.
Avviato alla pittura dal ritrattista
Domenico Caldara, nel 1848 si trasferì a Napoli, dove
frequentò l'Istituto di Belle Arti sotto la guida di Francesco Saverio
Altamura.
Con una copia
dell'Abele del Caldara
(Foggia, Municipio), ottenne un premio che gli consentì di
frequentare i corsi fino al 1856. Grazie all'Altamura entrò
in contatto con l'ambiente culturale ed artistico
napoletano, ove conobbe Domenico Morelli e Filippo Palizzi, dei quali
subì l'influsso. Nel 1864 partecipò alla Promotrice fiorentina
con il dipinto La Preghiera.
Nel 1877, all'Esposizione di Napoli
presentò
tre ritratti ed un dipinto «Vagliami il lungo studio e il grande
amore...» (tratto dall' Inferno
dantesco); sempre nello stesso anno a
Utrecht
Il carattere delle donne italiane venne premiato con medaglia
d'oro. Nel 1901 partecipò all'Esposizione
romana "In Arte Libertas"
conil quadro Lo sposalizio di Salvator Rosa prima di morire.
Si spense a Napoli il 7 settembre 1902.
Fra le sue opere citiamo ancora:
L'Illuminato, 1856, il ritratto del
Cardinale La Valletta,
il ritratto del
Conte Michele Pironti,
i ritratti
della Signora Correnti e della Signora Tonti
(Foggia, Pinacoteca).