Mario Acerbi nacque a Pavia (a Milano secondo il Morani), il 18
settembre 1887. Figlio del pittore Ezechiele Acerbi, il cui influsso è
avvertibile in tutta la sua opera, dal 1900 al 1909 studiò
alla Civica Scuola di Pittura di Pavia,
dove ebbe come insegnanti R. Borgognoni, C. Sara e
G. Kienerk. Nel 1908 vinse il premio Lanzi con
Amore all'arte. Nel 1914 espose a Milano alla Permanente,
e nel 1920 all'Accademia di Brera. Si dedicò al paesaggio, al
ritratto, al quadro di genere, al soggetto storico e religioso. Fu anche
abile freschista e miniatore su avorio. Sue opere: Interno
della Certosa di Pavia, La piazza del re Sole, Ritratto dell'avvocato
Radliski (Milano, Pinacoteca di Brera),
Operazione chirurgica, Emilio Borromeo, Carlo Servolini (Milano,
Quadreria dell'Ospedale Maggiore),
L'assedio di Pavia,
Le offerte per la resistenza (Milano,
Galleria d'Arte Moderna), La lezione di Contardo Ferrini
(Pavia, chiesa del Carmine)
A.R.
BIBLIOGRAFIA:
Pittori e Pittura
dell’Ottocento Italiano, De Agostini, Novara 1997-1998
Thieme-Becker, Allgemeines
Lexikon der bildenden Künstler,
Leipzig 1992
A. M. Comanducci,
Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni,
Milano 1962