Geremia, così sarà anche conosciuto nell'ambiente artistico, nasce,
probabilmente a Milano, da Francesco e Orsola Vailati. Intorno al 1798,
la famiglia si trasferisce a Roma, dove, fino al 1816,
Geremia
è registrato nella parrocchia di Sant'Andrea delle Fratte.
Attivo soprattutto nell'ideazione e decorazione di apparati
liturgici,
nel 1810 realizza il gruppo in cera Mosè ritrovato nel Nilo, in
occasione dell'Ottavario dei morti in Sassia.
Tra il 1810 e il 1821, la sua attività è documentata nelle parrocchie
di Santa Maria della Consolazione, e in Sant'Andrea delle
Fratte. Nel 1818 viene citato come esecutore
della XIII stazione della Via Crucis e Gesù deposto dalla
Croce, sempre per Sant'Andrea delle Fratte.
L'anno seguente
disegna il gruppo Core, Datan e Abiron.
Nel 1825, esegue, come pittore di ornati, nella Basilica Vaticana,
le finte statue a chiaroscuro della
Fede, della Speranza e della Carità.
I suoi ultimi lavori, eseguiti nel 1837, furono tre tempere del
santo
Martino da Porres:
Un giovinetto caduto da un'impalcatura viene salvato dal Beato
Martino da Porres; Elvira Moriano riacquista l'occhio grazie ad
una reliquia del Beato Martino da Porres; Il Beato Martino da
Porres in gloria.
Muore a Roma durante un'epidemia di colera nel 1938.
Giorgio Catania