Ardenza
1889 - Livorno 1969)
Il 31 ottobre 1889 vede la luce ad Ardenza, da Alessandro e
Maria Bechelli. Rimasto orfano a sei anni, viene affidato ad una
famiglia del luogo, dopo un periodo trascorso all'Istituto G. Pascoli.
S'industria nei lavori più diversi ed al contempo disegna, anche
ritratti a sfumino. Attorno al 1906-7 incontra il pittore A. Tommasi,
che lo incoraggia a continuare nell'attività artistica. Grazie alla sua
voce da baritono, Lomi ottiene alcune parti in teatri della Toscana e,
col denaro che guadagna così, può dedicarsi alla pittura. Durante la
guerra, al fronte, realizza alcune cartoline. Nel 1919, dopo aver
iniziato a dipingere dal vero, espone alla Permanente di Milano e,
l'anno successivo, alla Mostra degli Amatori e Cultori di Roma. In
seguito e per tutti gli anni Trenta, frequente è la sua partecipazione a
manifestazioni di carattere artistico. Inizia a viaggiare ritraendo dal
vero le diverse realtà della Penisola: è a Biella, Bergamo, Varese,
Venezia, Napoli e Pompei. Nel 1930 presenta, in una mostra personale a
Firenze, un consistente numero di paesaggi dell' Italia continentale e
della Riviera Ligure. Negli anni Cinquanta si reca a Parigi e
Barcellona. Scrive F. Donzelli nel suo studio sul Maestro del 1984: «Una
delle città più care a G. Lomi, in cui si trovava più a suo agio, era
senz'altro Trieste; non mancava anno che non vi si recasse. Vi contava
una vasta cerchia di amici e, per un certo periodo, anche un legame
sentimentale» . Esponente del Gruppo Labronico, egli si caratterizza,
memore della scuola macchiaiola, per una volontà di sintesi formale.
Muore a Livorno il 9 giugno 1969.
Patrizia Fasolato
tratto da
Punti di Vista
per gentile concessione di:
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Edizioni della Laguna