I METALLI MONETARI:
Platino
Il Platino (Pt), fonde a 1744°
Celsius, ha una durezza di 50 Kg. per mm. quadrato e un peso
specifico di 21,5.
Non viene intaccato né dall'atmosfera (ossidazione) né dal terreno;
in caso di arroventamento non si verificano mutamenti esterni.
Solamente l'acqua regia (acido nitroclorico o idrocloronitrico o
nitromuriatico),
composto da una parte di acido nitrico e tre parti di acido
cloridrico), riesce
a corroderlo. Nel caso di contatto del Platino con l'acqua regia
bisogna mettere la moneta o l'oggetto sotto un getto d'acqua
corrente per mezz'ora, avendo cura di risciacquarne bene tutti i
lati.
Russia, Nicola I (1825-1855), 3 rubli
in platino, 1830
Russia, Nicola I (1825-1855), 12 rubli
in platino, 1836
Panama, 150 balboa in platino, 1976
Il Platino, già da tempo conosciuto dalle popolazioni
precolombiane, solamente dal XVI° secolo viene menzionato
ufficialmente in Europa. Nel 1741 Charles Wood riuscì a separarlo
dagli altri metalli ai quali si trova sempre unito e ne reclamò la
scoperta.
Considerato agli inizi del suo utilizzo di poco conto,
talvolta usato per falsificare monete in argento, per
molti anni la sua quotazione fu inferiore a quello dell'oro.
Nella coniazione di monete, il Platino è stato utilizzato
per la prima volta nel 1765 dal Brasile in un "6400 Reis" del peso
di 13,6 g., raffigurante il busto di Joseph I.
La Bolivia, nel 1782, coniò un "8 Escudos" da 26,95
g., con il busto di Carlo III, a cui fecero seguito, nel 1763 la
Colombia, con un "8 Escudos" (27,14 g.) con busto di Carlo
III, e il Messico, nel 1788, con un "8 Escudos", sempre con Carlo
III (26,85 g.).
La Danimarca coniò nel 1830 il "Frederick d'or",
testa del re Frederick, da 7,70 g.
Molti altri furono i Paesi che si cimentarono con
coniazioni in Platino, spesso in tirature minime o esemplari unici,
come nel caso della Gran Bretagna nel 1787 con la "Guinea"
raffigurante re Giorgio III, in soli 8 esemplari, il "Double Gourde"
di Haiti del 1811 di ben 56,75 g., o quello del più recente del "5
Marchi" del 1934, con il busto di Adolf Hitler (15,80 g.).
Ma certamente è la
Russia, con i suoi affascinanti Rubli in Platino, a detenere il
record di notorietà in campo collezionistico.
Nicola I fece battere nel 1828, dalla zecca di
Leningrado, un pezzo da "3 Rubli" dal peso di 10,35 grammi,
seguito nel 1829 da un "6
Rubli" del peso di 20,706 g.,
e nel 1830 da un "12
Rubli" da 41,413 g.
La coniazione di questi esemplari, di fatto proseguì fino al
1845.
In tempi più recenti, le zecche di tutto il mondo si
sono prodigate nel realizzare pezzi commemorativi in Platino, quali:
Andorra, Anguilla, Arabia, Australia, Austria, Bermuda, Bhutan,
Bolivia, Brasile, Canada, Cile, Cina, Colombia, Danimarca,
Repubblica Dominicana, Guinea Equatoriale, Egitto, Etiopia,
Finlandia, Francia, Germania, Gibilterra, Gran Bretagna, Haiti,
Hawaii, Ungheria, India, Indonesia, Iran, Isola di Man, Israele,
Italia, Giappone, Latvia, Lesotho, Liberia, Liechtenstein, Macao,
Madagascar, Malta, Messico, Principato di Monaco, Panama, Perù,
Polonia, Portogallo, Russia, Samoa, San Marino, Serbia, Sierra
Leone, Singapore, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Spagna, Tonga,
U.S.A., Venezuela, ex Yugoslavia.