|
I METALLI MONETALI:
Argento
Tetradracma d'argento, Testa di
Athena / Civetta, 460-450 a.C.
L' Argento (Ag), fonde a 961°
Celsius, ha una durezza di 25 Kg. per mm. quadrato e un peso
specifico di 11,1.
L'Argento è certamente il più
importante metallo monetale. Reperito fin dall'antichità in molti
luoghi, né troppo tenero né troppo duro per la coniazione di monete,
ben conservabile, è stato ampiamente utilizzato ovunque.
Anche l'Argento, al pari del
Platino e dell'Oro, non subisce danni a causa dell'arroventamento,
cosa che non avviene nel caso di leghe.
L'Argento non è intaccabile dalla maggior parte degli agenti
esterni; non si combina in via naturale con l'ossigeno e quindi non
forma ossidi. Si scurisce principalmente per azione dello zolfo.
Questa patina scura che si rileva su vecchie monete d'argento
(solfuro d'argento) è un sale di costituzione così microscopicamente
sottile che praticamente non intacca il metallo.
Le monete d'argento sono costituite da leghe di argento, in
prevalenza rame, sul quale le influenze chimiche si manifestano in
misura crescente con l'aumentare della quantità di questo metallo
nella lega. L'argento con il trascorrere del tempo, quindi, si
scurisce naturalmente e prevalentemente per effetto dell'idrogeno
solforato esistente nell'atmosfera, o per lo zolfo contenuto
nel sudore delle mani.
Il cloruro d'argento, è un'altra formazione di sali sull'argento,
provocata dalla combinazione, nel terreno, dall'acido cloridrico col
metallo, generando una colorazione giallognola, o grigia, o bruno-
violetto, di spessore variabile e screpolata.
Oggi, per indicare la composizione percentuale, si usano i
millesimi, per cui l'argento a 999,9/1000 è puro. In passato
l'Argento a 8 once corrispondeva ad argento a 500/1000 di puro, o
"argento a 500" e quello che veniva definito "Argento fino" contava
circa 1/25 di rame; quindi argento a 960/1000.
Le 500 lire italiane, con le
Caravelle, Centenario dell'Unità d'Italia e Dante, in circolazione
dal 1958 in poi, che molti di voi ancora ricorderanno, sono a
titolo 835/1000 di argento.
Nei tempi passati, in fase di
coniazione, il metallo veniva preventivamente arroventato allo scopo
di facilitarne l'impressione, poi, si procedeva a renderlo
nuovamente splendente mediante una disossidazione in una soluzione
di cremor tartaro e cloruro di sodio, più recentemente mediante
immersione in acido solforico diluito.
|
|
Testi
Numismatica
Domande
ricorrenti:
D:
Le monete in Argento sono molto difficili da reperire? |
R:
Questo metallo, fin dai tempi più antichi, è stato largamente
utilizzato in ogni civiltà e paese - quindi sul mercato esistono
un gran numero di monete d'Argento. |
D: Le
monete in Argento richiedono una cura particolare per la
loro conservazione? |
R: Non particolarmente!
Le monete in argento si
conservano senza necessitare di particolari attenzioni; la
duttilità del metallo le rende però soggette a graffiarsi od ammaccarsi. |
D: Quali sono le loro classificazioni
numismatiche per lo stato di
conservazione? |
R: Identiche a tutte le altre
monete:
"Fondo specchio" (FSp)
"Fior di conio" (FDC);
"Splendido" (Spl);
"Bellissimo" (BB);
"Molto bello" (MB);
"Bello" (B);
"Mediocre" (Med).
|
|
D:
La collezione di monete d'argento può
essere considerata una forma di investimento? |
R:
Come già
espresso alla voce "Oro", bisogna distinguere il
"Collezionare" dall'" Investire".
Nel collezionismo delle monete
d'argento, il valore intrinseco del metallo è destinato sì a
fluttuare, ma poca cosa rispetto a quello dell'oro. Il valore numismatico,
invece, è
dato da fattori quale la rarità, lo stato di
conservazione, la richiesta di mercato, che possono influire in
maniera sostanziale, facendo talvolta raggiungere ai singoli
pezzi quotazioni molto elevate. Collezionando con cognizione e
oculatezza, esemplari classici o antichi in argento, questi, con
il passare del tempo, potrebbero rivelarsi un ottimo
investimento.
Le emissioni attuali, destinate al
collezionismo di massa, a nostro parere, sarebbero invece,
da evitare.
Nel caso voleste fare un
investimento in Argento, l'acquisto migliore sarebbe in lingotti
certificati, a titolo (999,9), il cui valore è legato al
fluttuare del metallo sui mercati internazionali.
|
|
|
|
|
|
|