Jacopo Amigoni
Napoli o Venezia 1682 - Madrid 1752
Giove e Callisto.
Olio su tela
102 x 126 cm
Collezione privata
Questo splendido dipinto, già pubblicato nel 1976 da Giuseppe Maria Pilo, quando
ancora si trovava nella collezione Dall'Agnese (Brugnera, Pordenone) «un
esemplare fra i più gentili e deliziosi del tempo inglese (1729-1739)». Secondo
lo studioso «questo idillio mitologico-profano con Callisto e Giove, dove la
squisitezza dello svago pastorale più dolce e innamorato, che risulta con grazia
impareggiabile dall'accordo immediato fra la tenerezza lucente delle forme
corporee porcellanate e alabastrine e l'incanto della natura circostante, dà la
misura di quanto intensa fosse la partecipazione dell'Amigoni alla temperie
arcadica che connota tanta parte dell'epoca: qualificandosene fra i creatori e i
protagonisti, per lucidità razionale che nella sua espressione poetica si
accompagna alla sensitività più avvincente». Lo splendido cromatismo dei
panneggi che alternano il rosso con il blu, il bianco e il grigio cenere, e lo
scherzoso atteggiarsi dei numerosi putti evidenziano l'importanza della lezione
stilistica e cromatica di Sebastiano Ricci, mentre il fondo, aperto su splendidi
brani paesistici con inserti di antiche rovine e sullo specchio d'acqua in cui
si bagnano le ninfe, rievoca i modelli di Marco Ricci.
Dario Succi
Bibliografia: Pilo 1976, p. 124; Scarpa Sonino 1994, p. 104; Scarpa 2007, p.
420.