Giuseppe Zais, Paesaggio con grande cascata
Giuseppe Zais, Paesaggio con grande cascata. Olio su tela, 223 x 123 cm. Padova, Musei Civici (inv. 1232)
La tela fa parte della spettacolare serie di sei paesaggi provenienti dalla stanza detta " dell' alcova" del patavino palazzo Mussato. L'affascinante complesso decorativo è stato recentemente studiato da Zava Boccazzi (1997, nn 252-257) che ha efficacemente inquadrato l'intervento di Zais proponendo una datazione verso il 1743-1745, in accordo con la maturità, il grado qualitativo, la perizia esecutiva del complesso [che] indicano un traguardo piuttosto che un esordio, ponendosi, a evidenza, come un raggiungimento al vertice della giovanile, fondamentale esperienza sugli esempi di Marco Ricci. D'altra parte, se il gusto del nostro pittore resta radicato ancora totalmente a una genuina naturalità montanara, non sembra indifferente a stimoli dal mondo dello Zuccarelli, giunto a Venezia circa nel 1732, e che sullo scorcio del quarto decennio dava ormai prove di certa risonanza se poterono attirare l'interesse di uno «Schulenburg». La studiosa osservava che le tele del complesso rispondono a una stessa concezione del paesaggio, presentano un comune grado stilistico e una maturità compositiva che risolve i problemi di ordine strutturale che la composizione di ciascun pannello deve avere comportato. Per esempio, la verticalità del dipinto qui esaminato ha stimolato «una brillante soluzione compositiva con l'idea della grande cascata che occupa con rocce e alberature buona metà della tela. Si noti su grande masso, quasi protagonista del quadro, il cane prediletto, presente in tutte le tele Mussato, in alcuni disegni e dipinti dello Zais circa coevi di questo ciclo. Il torrione rotondo a sinistra è invece un dettaglio nella morfologia paesistica dell'artista, di sicura origine riccesca e che ritorna fino alle sue opere estreme».
Annalia Delneri
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