Sensibile ai modi
di Gentile da Fabriano e Lorenzo
Monaco, ma in particolare di Arcangelo di Cola, con cui lavorerà nella chiesa di S. Lucia dei Magnoli,
nel 1421-22, Bicci di Lorenzo aderisce agli stilemi del Gotico internazionale. A Firenze, alla
morte del padre e maestro Lorenzo di Bicci, assume la direzione della bottega.
Nei
primi anni di attività, la sua collaborazione con il padre è evidente nel
tabernacolo del Madonnone, nel tabernacolo di via Centostelle e nel trittico in S. Maria
Assunta a Stia. Dal 1429 al 1434 partecipa alla decorazione a
fresco della Cappella Compagni in Santa Trinità, dove lavoreranno anche Stefano d'Antonio
e Bonaiuto di Giovanni. Nel 1445 inizia la decorazione del coro di S.
Francesco ad Arezzo, portato a termine in seguito da Piero
della Francesca.
A.R.
BIBLIOGRAFIA:
E. Micheletti, Bicci di Lorenzo, in
Dizionario
Biografico degli Italiani, 10, Roma 1968
C. Frosinini, Il passaggio di gestione
in una bottega pittorica fiorentina del primo Rinascimento: Lorenzo di Bicci e
Bicci di Lorenzo, in "Antichità Viva", XXV, 1986