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Francesco Tironi (Venezia 1745 – 1797)
Le notizie documentarie su Tironi sono scarse e derivano quasi tutte dagli scritti del canonico veneziano Giannantonio Moschini (1773-1840). Nella sua opera Della letteratura veneziana del secolo XVIII fino a’ nostri giorni (Venezia 1806), dopo aver accennato alle opere del modenese Francesco Battaglioli, Moschini scrive: “Qui aggiungerò ch’è a compiangersi il nostro Francesco Tironi, che morto sia in troppo fresca età da qualche anno, perché i Porti di Venezia e le Isole disegnati da lui, ed incisi dal nostro Antonio Santi [sic], ci fanno scorgere quant'oltre sarebbe arrivato". Qualche anno dopo nella sua Guida per la città di Venezia all'amico delle belle arti (Venezia-Alvisopoli 1815) accennando alle raccolte di incisioni raffiguranti le isole della laguna veneziana, Moschini ricordava “quelle di Antonio Sandi dietro i disegni di Francesco Tironi”. Da ultimo nella sua memoria Dell’incisione in Venezia anteriore al 1840 ma pubblicata postuma (Venezia 1924), Moschini, sempre parlando dell'incisore bellunese Antonio Sandi (Puos d'Alpago 1733-1817), ne rammenta le “XXIV isolette delle Lagune Veneziane, in 4, con disegno di Francesco Tironi”, oltre ai quattro “Prospetti marittimi de’ Porti di Lido, di Chioggia, di Malamocco e de Murazzi”.
Come si vede le fonti antiche ricordano Tironi esclusivamente come
disegnatore, ignorandone l 'attività pittorica che viene per la prima
volta menzionata da F. De Boni nella sua Biografia degli
artisti
(Venezia
1840)
dove il maestro viene definito “pittore prospettico veneziano” nato
“nella seconda metà del secolo decimottavo” e morto “in fresca età circa
il
1800”. Nessun documento su Tironi venne scoperto nei decenni successivi. Solo
nel 1969 Marina Stefani Mantovanelli, in un articolo
pubblicato nel 1969, rendeva pubblico l’atto di morte avvenuta il 28 febbraio 1797, lo stesso anno della caduta
di Venezia. La singolare coincidenza consente di reputare l'artista come
l'ultimo esponente della gloriosa storia del vedutismo durante la
Repubblica Serenissima. Dal necrologio risulta che Tironi era prete,
nato da famiglia friulana (il padre era "dalla Brazza")
residente a Venezia in Corte Colonna e che aveva “anni 52
circa”. Da ciò si deduce che doveva essere nato nel 1745.
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