Nato da una famiglia di pittori
originaria della Val Gardena, la figura di questo artista, rimasta quasi
sconosciuta e comunque confusa fino a pochi decenni or sono, sopratutto
con i Guardi, venne rimessa in luce attraverso alcuni studi del
Morassi.
Nel 1707, un Giovanni Stom, compare nella Fraglia dei pittori
veneziani. Nello stesso periodo era iscritto nella Fraglia anche un
altro Stom, e cioè Giuseppe. In precedenza aveva appartenuto a quella
associazione anche Mattia, noto battaglista. Il Morassi ritenne che il
capo della famiglia doveva essere in realtà Mattia. Mentre gli altri
due, di cui ben poco si conosce, costituiscono con Antonio una triade di
artisti, forse fratelli, e probabilmente figli tutti di Mattia. Ad essi
potrebbe aggiungersi una sorella di nome Fiorenza (Morassi, 1962, p.
304, n. 7). Tuttavia tale identità di persone non è provata. Antonio,
come ci rivela il Morassi, nel 1717 era già tanto bene considerato da
vendere una sua opera al noto mecenate e raccoglitore Mattia von
Schulenburg, maresciallo della Serenissima. Egli era noto ai suoi
come autore di quadri di fantasia, di capricci, di scene colte dal vero,
veri e propri « reportage » pittorici. A lui si devono oltre a tali
vedute, capricci, fantasie, nonchè molte scene colte dal vero, dove
rivela sempre una originale impostazione.