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Caselli Cristoforo detto Temperello
Il Caselli, che si perfezionò
a Venezia nell'ambito di Giovanni Bellini, risulta documentato nella città
lagunare a partire dal 1489, quando con A. Vivarini,
Francesco Bissolo e altri lavora sotto la guida del Bellini alla
decorazione della Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale (terminata nel
1495). Il contatto con questi artisti e con le opere di Cima da
Conegliano e del Carpaccio lo portè a elaborare uno stile personale, sintesi dei modi di questi maestri, con una più marcata
adesione ai modi del Bellini. Nel 1489, firmandosi Cristoforo Parmense, decora
le portelle d'organo della chiesa del Carmine a Venezia. Nel 1495, firma e data
il trittico con la Vergine e i santi Cipriano e Benedetto (Venezia,
Seminario di Santa Maria della Salute). Nel 1496, data del suo rientro
definitivo a Parma, esegue la pala, firmata e datata, per la pala d'altare con
la Madonna col Bambino e i santi Ilario e Giovanni Battista per il Duomo
di Parma (ora alla Galleria Nazionale), a cui faranno seguito l'Adorazione
dei Magi in San Giovanni Evangelista di Parma (1499), la Nativit?di
Cristo con i santi Pietro e Giovannino (1502, Museo della chiesa di Castel'Arquato), l'Adorazione dei Magi per S. Giovanni Evangelista e il
Cristo morto fra due
angeli (1507) per il Duomo. Tra il 1506 e il 1507, esegue affreschi
nella cappella Montini della Cattedrale di Parma. La sua attività è ancora
documentata nel 1515 per lavori marginali.
R. Pallucchini, Pittura veneta del '400, Venezia 1953 F. Heinemann, Giovanni Bellini e i Belliniani, Venezia 1962 A. Tempestini, in Dizionario Biografico degli Italiani, 21, Roma 1978 C. Volpe, Una Madonna di Cristoforo Caselli e un prototipo di Piero per il Veneto, in "Notizie da Palazzo Albani", XII, 1983 A. Bacchi, voce Caselli Cristoforo, in La pittura in Italia. Il Quattrocento, II, Milano 1987 La pittura nel Veneto. Il Quattrocento (a cura di M. Lucco), II, Milano 1990
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